La Piadineria, Roberto Longo nominato nuovo ceo

Roberto Longo è il nuovo ceo del gruppo La Piadineria. L’avvicendamento con Andrea Valota, che rimarrà in azienda nella veste di general manager «sottolinea la volontà della proprietà – spiega una nota – di consolidare e accelerare il percorso svolto sin qui, e di aprire nuovi orizzonti di crescita, sia in Italia che all’estero».
In effetti, il gruppo La Piadineria, che da aprile 2024 fa capo al fondo Cvc Capital Partners, ha recentemente tagliato il traguardo dei 500 ristoranti (ha chiuso il 2024 con quasi 60 nuove aperture e ne ha previste altrettante quest’anno) e nel 2026 intende rafforzare il suo percorso di internazionalizzazione, partito dalla Francia, dove già oggi si contano dieci ristoranti attivi (cinque a Parigi).
Chi è

Longo arriva a La Piadineria dopo oltre quindici anni in McKinsey & Company, dove nel ruolo di partner si è occupato di retail, omnichannel (integrazione dei canali di comunicazione e vendita, ndr) e food, con focus su trasformazioni commerciali, strategie di crescita ed M&A. Durante gli ultimi vent’anni, ha vissuto in Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Emirati Arabi e Singapore.
«Sono entusiasta di poter guidare La Piadineria in una nuova fase di crescita, un brand che rappresenta indiscutibilmente il buono dell’Italia più autentica, con ancora un altissimo potenziale di sviluppo, dentro e fuori dai confini nazionali. Con grande stima, raccolgo il testimone da Andrea, che ha avuto il merito di portarci al traguardo dei 500 ristoranti e ai vertici del settore nazionale, facendone un player in grado di guidare il verticale "fast casual” e competere con i più importanti concorrenti internazionali».
Ad oggi La Piadineria serve ogni giorno una media di 75.000 piadine, cotte e farcite a mano e al momento secondo la richiesta del cliente, con ingredienti freschi acquistati da fornitori italiani. In merito al progetto di espansione all’estero de La Piadineria, Longo conferma: «Il nostro prossimo obiettivo è diventare un brand globale, replicando all’estero il modello di successo italiano; l’Italia continuerà a essere il nostro più grande mercato e terreno di innovazione. Sono fiero di mettere anche io le mani in pasta, perché i nostri più importanti brand ambassador sono i 3.700 collaboratori che ogni giorno preparano il nostro prodotto al momento e stanno a contatto diretto con i clienti, e io tornerò regolarmente in cucina per essere pienamente in sintonia con loro e semplificarne il lavoro».
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