La Moka Bialetti compie 90 anni: «Azienda sana, ora il nuovo piano»

Novant’anni di Moka Express: l’iconica caffettiera, presenza fissa al MoMA di New York e alla Triennale di Milano, prodotta da Bialetti nello stabilimento di Coccaglio non conosce crisi. Nell’ultimo anno, sono 2 milioni i pezzi venduti sul mercato, con un 60% rivolto all’estero: un oggetto di culto, amato da un pubblico trasversale. In questi giorni Bialetti celebra lo storico anniversario del proprio prodotto di punta, nato nel 1933, guardando con fiducia a un futuro sempre più nel segno del caffè.
Il punto
«Abbiamo cambiato pelle, concentrandoci sul mondo coffee a 360 gradi - ribadisce il Ceo Egidio Cozzi -. Sono stati anni complessi, ma ora l’azienda è sana, con un marchio che ci piace definire democratico: Bialetti, e la Moka, attraversano tutti i ceti sociali e sono riconosciuti a livello internazionale».
Sul piano di risanamento in corso, fonti interne all’azienda di Coccaglio fanno sapere che «i risultati sono sostanzialmente in linea con gli obiettivi del piano strategico: stiamo rispettando gli impegni presi». Il gruppo nel primo semestre ha conseguito ricavi pari a 63,3 milioni di euro, registrando una crescita del 5,7% rispetto al primo semestre 2022. L’incremento del fatturato è dovuto principalmente alle vendite di caffè macinato e in capsule in alluminio in Italia (+13,5%), ma anche allo sviluppo estero, dopo l’apertura delle filiali commerciali: a gennaio è stata inaugurata Bialetti Japan, mentre nella filiale turca è stata attivata la commercializzazione nel mercato locale di tutti i prodotti Bialetti.
Forte poi l’investimento nel settore retail, con l’ambizione di «raddoppiare - aggiunge Marzio Buttarelli, global strategy & business development director - entro il 2024 gli attuali 15 negozi franchising. In Italia, ma non solo, il caffè è un grande connettore sociale, simbolo di convivialità, creatività e piacere dello stare insieme. Il tutto senza dimenticare istanze contemporanee come economicità ed ecosostenibilità: non è un caso che, all’estero, vada forte l’outdoor, grazie a prodotti in alluminio totalmente riciclabile, senza scarti né uso di detergenti. Bialetti, e Moka Express in particolare, sono diventati il riferimento di chi ama il caffè e allo stesso tempo l’ambiente».
Il piano

L’aver spostato il focus unicamente sul mondo del caffè ha portato Bialetti, nell’esercizio 2022, a conseguire ricavi pari a 152,9 milioni di euro (il 35% dall'estero) con un incremento del 3,9% rispetto al 2021. Bialetti ora si dice pronta a presentare l’atteso piano industriale con sguardo lungo, fino al 2027: «stiamo lavorando - confermano da Coccaglio - alla definizione del nuovo piano industriale, che terrà conto dell’evoluzione degli scenari di mercato con l’obiettivo di cogliere al meglio le opportunità che si presenteranno».
Sul fronte invece del possibile delisting di Borsa, di cui si parla da mesi, il 28 novembre di quest’anno verrà nominato l’advisor che deciderà l’iter per il rimborso dell’indebitamento finanziario esistente, da finalizzare entro il 28 novembre 2024. Il gruppo, che fa capo alla società Bialetti Industrie, mantiene intanto saldo il legame con il territorio attraverso il quartier generale di Coccaglio, in collegamento con le filiali situate in Francia, Germania, Turchia, Giappone, Stati Uniti e Australia, per un totale di 1.026 dipendenti, di cui 668 in Italia e 358 all’estero. Una trentina di questi lavora in via Fogliano, 1 a Coccaglio, in uno stabilimento altamente automatizzato, all’interno del quale si svolge tutto il processo della torrefazione, con un apposito metodo Bialetti studiato in ogni dettaglio: dalla selezione dei chicchi alla tostatura, dalla macinatura al degasaggio, fino all’imballaggio finale.
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
