Economia

La Linea Verde, a Manerbio la fabbrica di zuppe e insalate presidiata dai robot

Il gruppo dei Battagliola è presente in tutta Europa Nel 2022 i ricavi consolidati superano i 340 milioni
Una linea produttiva del La Linea Verde - © www.giornaledibrescia.it
Una linea produttiva del La Linea Verde - © www.giornaledibrescia.it
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Dalla «Crema de verduras» a marchio Hacendado per la catena spagnola Mercadona, ai «mix» con rucola venduti nei supermercati Jumbo di Amsterdam. Le zuppe, le insalate in busta ed i piatti pronti freschi «made in Manerbio» stanno colonizzando l’Europa. Il programma di internazionalizzazione de La Linea Verde è iniziato nel 2010; oggi non c’è cittadina europea dove non si possa acquistare un prodotto di IV Gamma confezionato nello stabilimento dei Battagliola.

«Siamo presenti ovunque in Europa: da Bruxelles a Parigi, passando per Berlino, Monaco, Praga, Belgrado - spiega l’amministratore delegato Domenico Battagliola -. Accanto al nostro brand DimmidiSì, forniamo prodotti personalizzati ad una settantina di marchi privati italiani ed europei. Personalizzazione non solo nel packaging: ogni referenza viene "vestita" secondo gusti, tendenze, richieste dei consumatori di ogni regione».

Il gruppo

Fondata nel 1991 dalla famiglia Battagliola, La Linea Verde (presidente è Andrea Battagliola) è oggi il primo operatore agroalimentare italiano della IV Gamma, terzo player europeo del settore. Il gruppo conta 8 siti produttivi ed ha chiuso il 2022 con un fatturato consolidato di 340 milioni di euro, in crescita rispetto ai 320 milioni del 2021.

In Italia accanto alla sede di Manerbio, è presente con «stabilimenti di valorizzazione prodotto» in Sardegna (San Nicolò d’Arcidano, Oristano) e in Campania (Pontecagnano Faiano, Salerno); tre siti in Spagna - distribuiti tra Tudela e Lodosa, nella provincia di Navarra - che producono insalate e piatti freddi; poi il sito francese per insalate a Nord di Marsiglia. Infine l’investimento in Serbia, a Dobrinci, dove si confezionano insalate e dove La Linea Verde possiede 25 ettari di serre e 50 ettari di campi aperti coltivati.

La fabbrica del futuro

Il grande salto nel 2020 con l’avvio dei lavori di ampliamento e modernizzazione del sito di Manerbio, oggi considerato uno dei plant più tecnologicamente innovativi della IV Gamma. Investimento pesante: circa 25 milioni di euro, che si concluderà quest’anno con l’installazione degli ultimi robot. «Abbiamo creato lo stabilimento del futuro - dichiara l’ad Battagliola -. Un nuovo paradigma di lavorazione dei lotti attraverso l’adozione delle ultime tecnologie disponibili sia software, sia hardware. Parliamo di selezionatrici ottiche, tecnologie di asciugatura, macchinari di lavaggio.

Poi si va a toccare la movimentazione e la logistica interna con l’utilizzo di veicoli non guidati (Agv guidati da Qr code, ndr), "topolini" che spostano, su richiesta, casse di verdura per la composizione dei mix richiesti. Tecnologia cinese, la stessa che possiede Amazon nei propri depositi». Accanto alla robotizzazione del sito c’è la sensoristica nei campi. «Investimenti in agricoltura 4.0, per la tracciabilità del prodotto, con l’idea di passare le informazioni a valle della supply chain - spiega -. A beneficio dell’organizzazione del lavoro, con più efficienza, migliore qualità e meno sprechi».

I numeri del 2022

L’esercizio 2022 si è chiuso con il fatturato salito a 340 milioni, ma una perdita consolidata di 1,4 milioni, dopo aver spesato ammortamenti per 14,3 milioni; l’Ebitda è stato di 13,3 milioni. La capogruppo ha invece chiuso con un utile di oltre 350mila euro. Bene il 2023: nei primi sei mesi il gruppo ha generato un utile netto di 3,8 milioni.

«Il 2022 è stato molto complesso, come per molte realtà del nostro settore. Siamo riusciti solo a fine anno a trasferire sui listini l’aumento dei costi di energia e gas - spiega l’ad -. Sempre nell’ultimo trimestre sono entrati in funzione i nuovi impianti fotovoltaici, (oggi pari a 5 megawatt) che si affiancano all’impianto di trigenerazione che produce energia e col calore in eccesso preriscalda l’acqua di cottura delle zuppe e tramite uno scambiatore produce freddo per le celle frigorifere». Il futuro? «Continueremo a crescere a livello internazionale, ma il driver principale sarà la sostenibilità. Avanti con l’innovazione nel rispetto delle persone, dell’ambiente, della qualità di prodotto e di servizio».

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