Economia

La filiera dell’edilizia scende in campo: «Proroga del Superbonus o sarà il caos»

Nella provincia a rischio 3/400 condomini. Deldossi (Ance Brescia): «Trovare subito soluzioni»
Un cantiere edile - © www.giornaledibrescia.it
Un cantiere edile - © www.giornaledibrescia.it
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Senza proroga del Suberbonus sarebbe «caos sociale ed economico». La filiera delle costruzioni scende in campo, compatta, per chiedere al Governo una soluzione alle migliaia di cantieri legati all’agevolazione «110%» che in Italia rischiano di non terminare i lavori entro il 31 dicembre 2023. La questione non è indolore anche nella nostra provincia. In questo momento nel Bresciano sono attivi circa seimila cantieri (un migliaio solo nella città capoluogo), di questi circa di duemila stanno realizzando interventi legati al Superbonus.

I numeri a Brescia

Secondo una stima molto cauta potrebbero essere tra i 300 e 400 i condomini «a rischio» dove i lavori sono ancora in alto mare. La misura varata dal Governo Cinque Stelle-Lega nel post-Covid, da grande opportunità rischia di trasformarsi in un incubo per centinaia di famiglie bresciane: l’agevolazione infatti scenderebbe dal 110% al 70%; questo comporterebbe l’obbligo del pagamento del 30% del costoso dell’intervento perché tutta la pratica del 110% vada a buon fine.

La proroga è indispensabile per evitare la possibile chiusura di cantieri; l’apertura di contenziosi tra condomini ed imprese; la sfrenata corsa per finire i lavori che metterebbe a rischio la sicurezza dei lavoratori coinvolti e la qualità degli interventi di isolamento.

La richiesta

Per questa ragione Massimo Deldossi, presidente di Ance Brescia e vicepresidente Ance nazionale per l’Innovazione, ha preso carta e penna ed ha rivolto all’esecutivo un ultimo, disperato, appello visto che nella Legge di Bilancio non sono state date risposte.

«È assolutamente necessario individuare una rapida soluzione alle decine di migliaia di cantieri a livello nazionale che, anche in virtù del caos normativo e applicativo dello strumento, non riusciranno a terminare i lavori in tempo utile» dichiara Deldossi.

La nota dell’Ance è in sintonia con quanto sottolineano le sigle nazionali della filiera delle costruzioni - ovvero Agci produzione e lavoro, Anaepa Confartigianato, Claai, Cna costruzioni, Confapi Aniem, Confcooperative lavoro e servizi, Federcostruzioni, Fiae Casartigiani, Legacoop produzione e servizi, Rete Professioni Tecniche, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil - che condivide la necessità di chiudere la stagione del 110% per aprire una riflessione seria sul futuro dell’efficientamento degli edifici in Italia, in particolare per le famiglie meno abbienti.

Secondo le associazioni per recuperare i ritardi accumulati è assolutamente necessario concedere più tempo al fine di permettere una conclusione ordinata alla misura.

«Una proroga limitata per i soli interventi che dimostrino un concreto avanzamento del cantiere potrebbe risolvere tutti questi problemi con un costo contenuto per le casse dello Stato - si legge nella nota Ance -, di gran lunga inferiore al caos sociale e economico che si determinerebbe lasciando invariata la scadenza del 31 dicembre. La Legge di bilancio deve offrire una soluzione concreta a un problema che riguarda da vicino migliaia di lavoratori, famiglie e imprese che in buona fede hanno avviato i lavori e ora rischiano di trovarsi in gravi difficoltà».

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