Economia

La Colosio riapre: «Senza sicurezza non si va da nessuna parte»

L'azienda di Botticino Sera si prepara a ripartire il 4 maggio con sanificazioni, distanze di sicurezza e test sierologici
La Colosio di Botticino Sera - Foto © www.giornaledibrescia.it
La Colosio di Botticino Sera - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L'azienda bresciana Colosio, dopo aver immesso liquidità anticipando i pagamenti ai fornitori, si prepara a ripartire dal 4 maggio. A spingere verso questa direzione c'è la voglia dei dipendenti di tornare a lavoro e nuove commesse acquisite in queste settimane di chiusura forzata a causa del coronavirus

A Botticino Sera, nello stabilimento della Colosio, ci si sta organizzando per tornare a lavoro in piena sicurezza. Sono in corso le attività per la sanificazione e la manutenzione degli impianti perché «bisogna riaprire nel pieno della sicurezza e della tranquillità», spiega Emanuela Colosio. L'azienda, fondata da Giuseppe Colosio e ora gestita dai figli Davide ed Emanuela, produce macchine e accessori per le presse e può contare su un fatturato di oltre 30 milioni di euro ed una novantina di dipendenti a cui si aggiungono altri 30 di una seconda società del gruppo. 

Brescia è stata la prima provincia della Lombardia dove l'Associazione industriali e i sindacati hanno sottoscritto un protocollo per la Fase 2. Un accordo che fissa le regole operative in azienda e avvia una sperimentazione sanitaria per il monitoraggio epidemiologico all'interno delle fabbriche. Ci si sta organizzando anche «per i test sierologici a tutti i dipendenti - aggiunge Emanuela Colosio - e il distanziamento dei dipendenti, oltre a tutte le altre norme previste dal protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Perché senza sicurezza non si va da nessuna parte». 

L'azienda ha poi deciso che torneranno a lavoro solamente coloro che «se la sentono», mentre gli altri potranno restare a casa. Ma in queste settimane sono stati proprio i lavoratori a spingere per la riapertura», prosegue Emanuela Colosio. Sono stati numerosi i «messaggi che ho ricevuto dai dipendenti - evidenzia - che mi chiedevano di tornare a lavoro». In queste settimane, intanto, la società, attraverso i dipendenti dell'area commerciale a lavoro in smart working, ha acquisito nuove commesse in Spagna e Italia. «Ritorneremo a lavoro - conclude - nella massima sicurezza. Dobbiamo far fronte alle nuove commesse, ma anche ad altri lavori che abbiamo lasciato in sospeso con la chiusura». Intanto sono stati numerosi i fornitori che «ci hanno ringraziato per aver pagato in anticipo le somme dovute. E molti di loro si sono impegnati a fare la stessa cosa con i dipendenti e i loro fornitori».

 

 

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