Economia

La carica dei 10mila giovani imprenditori di Brescia

Nel 2021 nel Bresciano le pmi di under 35 sono cresciute di 200 unità. Ma dieci anni fa le aziende erano quattro mila in più
Sono in crescita le imprese agricole - © www.giornaledibrescia.it
Sono in crescita le imprese agricole - © www.giornaledibrescia.it
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Largo ai giovani ... che fanno business. Uno slogan decisamente calzante all’indomani di un anno, il 2021, che ha visto le imprese giovanili iscritte al registro camerale di Brescia superare quota 10 mila (il dato è di fine settembre) mettendo a segno una crescita di quasi 200 realtà sullo stesso periodo del 2020.

L’impulso maggiore arriva dal web con una crescita di 91 aziende nel 2021, soprattutto nel commercio online, nell’edilizia, ma crescono anche gli under 35 che avviano un’attività agricola. Nei primi 9 mesi dell'anno, le iscrizioni di nuove imprese under 35 hanno rappresentato il 30% di tutte le nuove imprese registrate ai registri camerali. Ma per tornare ai livelli di 10 anni fa, c'è ancora molta strada da fare.

I dati

La fotografia scattata dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia mostra che, a fine settembre, più di 6 giovani su 10 hanno puntato su settori tradizionali, primo fra tutti il commercio, dove si contano 2.207 imprese di under 35 (22,1% del totale), seguito dalle costruzioni (1.373 imprese pari al 13,7%), dal turismo (1.089, il 10,9%) e dagli altri servizi (801, pari all'8% del totale).

Nell'industria manifatturiera operano 753 imprese giovanili (il 7,5% del totale), e nell'agricoltura se ne contano 718 (7,2%). Un altro 15% dei giovani imprenditori bresciani fa invece business nei settori più innovativi e ad elevato utilizzo di tecnologie: i servizi di informazione e comunicazione, le attività professionali, scientifiche e tecniche e i servizi alle imprese. «Il dato che evidenzia l'incremento del numero delle imprese giovanili iscritte al RI rispetto allo scorso anno è confortante ed è un ulteriore segnale del consolidamento della ripresa economica in atto ma soprattutto - commenta il presidente della Camera di Commercio, Roberto Saccone - è testimonianza che anche tra le giovani generazioni è sempre vivo lo spirito imprenditoriale che caratterizza il sistema economico bresciano. In ogni caso è necessario - aggiunge - mettere in campo politiche per l'icentivazione all'autoimprenditorialità giovanile, soprattutto negli ambiti più innovativi e ad alto contenuto tecnologico».

Il calo del decennio

Nel complesso, più di 8 imprese su 100 sono gestite da giovani under 35, ma se si guarda all'ultimo decennio emerge che rispetto al 2011 quando l'incidenza era dell'11,6% il peso dei giovani sul tessuto imprenditoriale ha perso più di 3 punti percentuali. In dieci anni le imprese giovanili sono diminuite del 30% (corrispondenti a -4.200 imprese) a fronte del calo del 3% dell'imprenditoria bresciana nel suo complesso.

A contribuire alla perdita di oltre 4mila imprese giovanili hanno contribuito i settori più tradizionali delle costruzioni, del commercio e della manifattura, mentre in termini relativi i cali più importanti si registrano nelle attività immobiliari (-38%) e nel comparto degli altri servizi (-24,9%). Dove si cresce. Ad espandersi (+166 imprese nell'intero periodo, +30,6% in termini relativi) è stato invece il settore delle attività professionali scientifiche e tecniche (consulenza gestionale e di direzione aziendale; di pubblicità e ricerche di mercato; in materia di sicurezza).

Sul fronte organizzativo, la tipologia che è stata più interessata dal calo è stata l'impresa individuale (-3.180 unità, pari al un calo del 30,7%) che, comunque, resta la tipologia preferita dai giovani (71,7% del totale). Sotto il profilo dimensionale, nel decennio è diminuita la numerosità della classe fino a cinque addetti (-30,2%), che è anche la più consistente considerato che concentra il 93% delle imprese under 35. Ma importante, in termini relativi, è il calo della classe 50-249 addetti (-30,0%).

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