Economia

L'assessore Guidesi: «Il dialogo con l'Europa va implementato ma no all’omologazione»

La Delegazione di Regione Lombardia a Bruxelles conta sette persone
Assessore regionale Guido Guidesi
Assessore regionale Guido Guidesi
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La Lombardia è considerata, insieme a Baden-Württemberg, Catalogna Rodano-Alpi, uno dei quattro motori economici e industriali dell’Europa. E nell’Europa risiede la possibilità di sviluppo e la crescita in termini di competitività delle aziende lombarde.

Ne è convinto l’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi. Al Pirellone è anche previsto uno specifico sottosegretariato, che fa riferimento a Marco Alparone, per la Delegazione regionale a Bruxelles. «L’Europa dovrà sempre più essere il punto di riferimento in termini di sviluppo industriale - conferma Guidesi -. In quest’ottica va rafforzata l’interconnessione con le istituzioni comunitarie».

La Delegazione lombarda nella capitale belga conta attualmente sette persone guidate dal direttore Giuseppe Costa. La sede è nella centrale piazza Champ de Mars, punto di riferimento per attori pubblici e privati che a Bruxelles cercano spazi, fisici e non. «È nostra intenzione incrementare la presenza entrando nella fase decisionale delle normative e non semplicemente subendole - aggiunge -. Dell’Europa infatti condividiamo gli obiettivi, innanzitutto quello ambientale, sebbene a volte le istituzioni comunitarie manchino di realismo».

E per realismo Guidesi intende «la capacità, a volte la volontà, di cogliere le specificità territoriali delle varie regioni europee». Il caso più emblematico è quello del settore automotive, con lo stop alla vendita di auto a combustione dal 2035 «che mette a rischio migliaia di imprese e posti di lavoro, non solo in Lombardia ma in tutto il continente».

Per questo motivo il Pirellone si è fatto capofila dell’Alleanza di Lipsia per la difesa dell’automotive che vede coinvolte venti regioni europee, dalla Spagna alla Francia alla Germania. «Ogni area ha le sue specificità e queste devono essere tenute in grande conto - spiega -. Non si può pensare infatti che per raggiungere un obiettivo ci sia una sola strada, ciascuno ci può e ci deve arrivare secondo la propria via».

Se l’approdo perciò è uno solo, le rotte attraverso le quali toccarlo sono diverse. È l’assunto sul quale si basa la neutralità tecnologica al quale lo stesso assessore fa riferimento e che riguarda tutti i dossier. «Non tenere conto delle specificità porta all’omologazione - conclude Guidesi -, e l’omologazione è uno dei più grossi ostacoli al conseguimento degli obiettivi fissati dall’Europa».

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