L’alluminio «verde» Fondital per la scocca della Mercedes Amg SL

Sarà l’alluminio verde di Fondital a dare anima e corpo alla scocca «di lusso» della futura Mercedes-AMG SL. La nuova icona roadster, che si prepara al debutto già quest’anno, sarà infatti basata su un’architettura completamente nuova sviluppata da Mercedes-AMG ed avrà un telaio leggero in alluminio composito che fornirà la base per un package che alla dinamica di guida affianca un comfort elevato e carrozzeria dalle proporzioni sportive.
Nuova gamma di leghe. Ed all’interno, appunto, ci sarà anche lo zampino dell’azienda valsabbina della famiglia Niboli, perché sarà il suo alluminio «da riciclo» ad essere utilizzato per la realizzazione di un buon numero di componenti. «Come Raffmetal negli ultimi 5 anni abbiamo brevettato una nuova gamma di leghe di alluminio primario ad alta percentuale di riciclo col nome Silval, dedicando il nome di questa innovativa linea a nostro padre Silvestro, fondatore del Gruppo Silmar», spiega il presidente Orlando Niboli, che sottolinea come, grazie a queste leghe di alluminio primario da riciclo, sia possibile garantire una riduzione media di circa l’80% di emissioni di CO2 rispetto all’alluminio primario da bauxite.
Automotive. Un risparmio non da poco, che è valso grande attenzione al gruppo valsabbino da parte dei grandi marchi dell’automotive, anche diversi dalla Mercedes. Infatti, mentre Raffmetal produce le innovative leghe green Silval, la divisione automotive di Fondital realizza getti strutturali per il settore automotive di alta gamma, attestandosi come unico produttore italiano in un settore oggi occupato solo da multinazionali europee ed extra Ue. In questo modo, l’azienda può garantire ai propri clienti un processo completamente interno con prodotti circolari a ciclo chiuso e low carbon di alta qualità. Inutile dire che anche in Fondital la produzione è stata adeguata al nuovo business. «Abbiamo riconvertito alcune presse che utilizzavamo per i radiatori, un mercato in calo, e ne abbiamo acquistate un paio nuove, di cui una da 3.500 tonnellate ed una da 4.000 tonnellate - precisa Orlando Niboli - : l’idea è quella di arrivare a fatturare con questo nuovo asset tra i 5 e i 10 milioni di euro tra quest’anno ed il prossimo, per poi crescere esponenzialmente anno su anno».
Riconversione. Ma non è tutto. La riconversione di parte delle linee dei radiatori pressofusi per la realizzazione di getti strutturali per il settore automotive, resa necessaria dall’impossibilità di esportare verso mercati importanti come la Russia a causa di politiche economiche protezioniste, ha permesso di mantenere i livelli occupazionali. Mica paglia, in un momento difficile come quello attuale. Senza contare che, aggiunge Orlando Niboli, «gli importanti investimenti rivolti alla riconversione e al mantenimento della capacità produttiva hanno permesso di offrire un prodotto innovativo, sostenibile e con un controllo totale di tutta la filiera produttiva: dalla materia prima, allo stampaggio, al trattamento termico fino alle lavorazioni meccaniche».
Quanto al nuovo bolide Mercedes, già ci sono alcune indiscrezioni. Si sa, ad esempio, che la scocca sarà un mix di materiali, tra alluminio prevalente, acciaio nei punti cruciali e magnesio. Materiali lavorati con metodologie differenti, come l’impiego di parti in fusione d’alluminio là dove è necessario poter variare gli spessori e garantire comunque la massima resistenza nei punti di maggior scarico delle forze, così da garantire il 18% in più di resistenza.
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