Economia

Iveco cresce e mette la marcia «green»: a Brescia già inseriti 320 interinali

I sindacati: «È previsto che i nuovi entrati vengano stabilizzati». Entro il 2023 al via la linea dell’elettrico
Loading video...
IVECO, 320 NUOVI ADDETTI
AA

Poco più di un anno fa, a metà luglio, dalle linee produttive dello stabilimento Iveco di Brescia è uscito il seicentomillesimo Eurocargo. «Questo veicolo, oggi alla quarta generazione, sta godendo di un successo continuo. Un successo - aveva ammesso nell’occasione il direttore Marco Colonna - che ora si sta orientando verso l’elettrificazione del motore». 

A distanza di quattordici mesi, da un certo punto di vista le sue aspettative stanno trovando conferma e, inevitabilmente, il futuro della più simbolica fabbrica cittadina pare molto promettente. Soprattutto dal punto di vista dell’occupazione.Pochi giorni fa, all’IAA Trasportation, la fiera di settore di Hannover, Iveco e Hyundai hanno presentato il primo «eDaily», il nuovo furgone elettrico che verrà (in parte) assemblato nel sito Iveco di Suzzara e completato in quello di via Volturno, a Brescia, secondo il piano industriale definito dal gruppo Chn Industrial (a cui fa capo Iveco) con l’accordo sindacale sottoscritto nel febbraio 2020 e che ha contemplato nel Bresciano investimenti per 13 milioni di euro. Non solo.

Pochi giorni fa, all’IAA Trasportation, la fiera di settore di Hannover, Iveco e Hyundai hanno presentato il primo «eDaily», il nuovo furgone elettrico che verrà (in parte) assemblato nel sito Iveco di Suzzara e completato in quello di via Volturno, a Brescia, secondo il piano industriale definito da Chn Industrial (a cui fa capo Iveco), che ha contemplato 15 milioni di euro di investimenti nel Bresciano.

La sede dell'Iveco di Brescia
La sede dell'Iveco di Brescia

«Nel giorno in cui annunciamo che il nostro progetto di eDaily elettrico a batteria è diventato realtà - ha anche rivelato lo chief technology & digital officer di Iveco, Marco Liccardo ad Hannover -, siamo entusiasti di presentare al mondo il primo eDaily alimentato a idrogeno. Sulla base di questo prototipo - ha aggiunto puntiamo a lanciare una piccola serie di furgoni elettrici a celle a comustibile da sperimentare con clienti selezionati entro la fine del prossimo anno». Pure in questo caso, la partecipazione del sito Iveco di Brescia nel progetto è data per scontata.Il percorso

È palese, insomma, quale sia la direzione intrapresa da Iveco per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette di CO2. E altrettanto evidenti sono gli effetti positivi che questo progetto industriale sta generando nella nostra provincia. Anche perché non va trascurato il fatto che a fine 2021, in anticipo rispetto a quanto previsto dagli accordi siglati da azienda e sindacati, è stato sospeso il Contratto di solidarietà stipulato il 15 dicembre 2020.

Lo scorso anno, dal sito Iveco di Brescia sono usciti 10.600 Eurocargo (tra cui anche i modelli più «green», alimentati a gas naturale), almeno 1.600 in più rispetto al business plan iniziale. A fine 2022, il numero di questi veicoli supererà addirittura le 11.500 unità. Tant’è che, se fino a poche settimane fa la media produttiva era di 41 mezzi al giorno, da settembre in via Volturno si producono quotidianamente 59 veicoli. «E se l’obiettivo dell’azienda - concordano dal sindacato - è di raggiungere i 71 "pezzi/giorno" a partire dal 2023 sarà necessario che Iveco potenzi ulteriormente la forza lavoro». E qui si apre un capitolo fondamentale per il futuro dello stabilimento bresciano.

Lavoro

Lavoratori Iveco - © www.giornaledibrescia.it
Lavoratori Iveco - © www.giornaledibrescia.it

 Basti pensare che alla firma del Contratto di solidarietà, nel dicembre 2020, tra lavoratori impiegati sulla linea dell’Eurocargo e su quella dei minibus, in via Volturno erano in forza 1.644 addetti. Per effetto degli accordi sindacali, tuttavia, il 1 gennaio 2022, a libro paga di Iveco si contavano 1.389 dipendenti. Oggi, però, per rispondere alla domanda di mercato e per assecondare il piano industriale con valenza green voluto da Cnh Industrial, sempre a Brescia, dopo una cospicua campagna di reclutamento (1.200 colloqui effettuati) sono stati inseriti 320 lavoratori somministrati con un’età media di 27 anni.

«Dopo tanti ridimensionamenti, non possiamo che essere soddisfatti per questo impegno dell’azienda», commenta il segretario della Fiom di Brescia, Antonio Ghirardi. «È vero - riconosce il sindacalista della Cgil -: per ora sono lavoratori con un contratto interinale, ma il progetto condiviso con l’azienda contempla che vengano stabilizzati. L’auspicio è che si verifichino tutte le condizioni necessarie. Inoltre, se si passerà, ad esempio, da una produzione di 59 a 71 veicoli al giorno, saranno indispensabili almeno altre 150 assunzioni».

Determinante, quindi, sarà il trend delle commesse. «I nuovi entrati dal nostro punto di vista sono un ottimo segnale - concorda Oreste Guercia della Fismic - anche perché registriamo un costante aumento degli ordini, nonostante alcuni piccoli problemi da parte dei fornitori». Parole a cui fanno seguito quelle di Giuliano Rabba, segretario provinciale della Uilm Uil: «Anche il ricambio generazionale che sta avvenendo in Iveco è un segnale molto positivo e corrisponde agli ambiziosi progetti del gruppo». Ghirardi, Guercia, Rabba e Stefano Olivari, leader della Fim Cisl di Brescia, non perdono così occasione per sottolineare che questa fase di «espansione» di Iveco a Brescia sia anche «frutto dell’impegno profuso da forze sindacali e lavoratori».

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato