A Brescia 16mila imprenditori nati all’estero: +12% in 10 anni

Con oltre 16mila imprenditori nati all’estero, Brescia è al 6° posto tra le province italiane, preceduta solo da Milano, Roma, Torino, Firenze e Bologna. Sono 16.386 coloro che gestiscono un’attività propria, non sono nati nel Bel Paese e operano nel Bresciano, stando ai dati di Infocamere elaborati dalla Fondazione Leone Moressa, aggiornati al 2023.
In percentuale
Tanti, certamente, ma giova considerare che, rispetto al 2013, gli imprenditori immigrati in provincia di Brescia sono aumentati del +12% a fronte di una riduzione del -8,5% degli imprenditori nati in Italia. Del resto, anche nel contesto nazionale, sono in continuo aumento gli imprenditori immigrati che, nel 2023, erano 776mila (10,4% del totale). In dieci anni (2013-23), sono cresciuti del 27,3%, mentre quelli italiani sono diminuiti de 6,4%, con un’incidenza più alta al centro-nord e nei settori delle costruzioni, del commercio e della ristorazione.
La Lombardia si distingue per la maggiore concentrazione di lavoratori stranieri (28,6%), che rappresentano un motore di crescita economica e, in questo quadro, l’imprenditoria straniera è un fenomeno rilevante, con la Regione che guida la classifica nazionale per numero di imprese individuali gestite da cittadini non comunitari.
Il rapporto
Il XV rapporto «Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia», pubblicato a luglio 2025 dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, offre un quadro aggiornato e approfondito della presenza e del ruolo dei cittadini stranieri nella società e nell’economia italiana. L’imprenditoria straniera si conferma un fenomeno di grande rilevanza in Italia e, in particolare, in Lombardia, dove sono 168.906 gli imprenditori nati all’estero. Tra questi, ben 74.520 imprese individuali gestite da cittadini non comunitari su un totale nazionale che ammonta a 392.751 unità. La Lombardia si posiziona, quindi, come la regione leader in termini assoluti, evidenziando la vivacità del tessuto imprenditoriale straniero.
Questo dato suggerisce che il dinamismo economico e l’ambiente imprenditoriale favorevole della Lombardia non solo attraggono la manodopera, ma fungono anche da catalizzatore per la creazione di nuove imprese. Peraltro, giova osservare che i contribuenti immigrati in Italia sono 4,6 milioni (11% del totale) e nel 2023 hanno dichiarato redditi per 72,5 miliardi di euro e versato 10,1 miliardi di Irpef. Confrontando le entrate per lo Stato (gettito fiscale e contributivo) con la spesa pubblica per i servizi di welfare, il saldo per la componente immigrata è positivo (+1,2 miliardi di euro): gli immigrati, prevalentemente in età lavorativa, hanno un basso impatto sulle principali voci di spesa pubblica come sanità e pensioni.
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