Economia

Il superbonus al 110% potrebbe essere un bazooka da 3,5 miliardi

Le stime Cresme sugli immobili da riqualificare a Brescia. Deldossi (Ance): «Andiamo nella direzione giusta»
Arriva il superbonus: se non ora, quando ristrutturare? - © www.giornaledibrescia.it
Arriva il superbonus: se non ora, quando ristrutturare? - © www.giornaledibrescia.it
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Un «bazooka» che per Brescia potrebbe avere un impatto economico vicino ai 3,5 miliardi di euro. È quanto, secondo il Cresme, potrebbe arrivare a muovere il «superbonus» al 110% se si mettesse mano a tutti gli immobili da riqualificare della nostra provincia. È un incentivo senza precedenti per l’edilizia quello allo studio del Governo. Un credito d’imposta che passa dal 50%-65% al 110% per gli investimenti sostenuti dai proprietari di immobili per lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico e adeguamento antisismico.

Il provvedimento, che dovrebbe venire alla luce nel fine settimana, è salutato con favore dai costruttori: «Dopo anni di assenza vedo una politica fiscale sulla casa che va nella direzione giusta - dichiara il presidente di Ance Brescia, Angelo Massimo Deldossi -. Un’operazione strategica perché rappresenta un grande investimento da parte dello Stato, sul Paese e sui cittadini. Ma anche un provvedimento che va nella direzione del miglioramento della qualità della vita e della sostenibilità ambientale».

L’incentivo economico, che dovrebbe partire dal primo luglio fino a fine 2021, avrà un forte impatto sull’intera filiera che a Brescia, ricordiamo, muove qualcosa come 4,7 miliardi di euro (fonte Cresme su dati relativi al 2019), di questi 3,2 miliardi per ristrutturazioni ordinarie e straordinarie, 1,5 miliardi per le nuove costruzioni. «Avremo più lavoro per le grandi imprese, ma anche per le piccole, medie e micro imprese dell’intero territorio - dichiara Deldossi -. L’edilizia può essere il vero motore della ripresa; trascina un indotto che si dipana sull’80% delle filiere manifatturiere del Paese: dalla chimica alla ceramica, dall’acciaio al legno».

La novità più importante è rappresentata dalla possibilità per tutte le famiglie e i condomini di cedere il credito di imposta maturato nel confronto dello Stato a banche, assicurazioni o altri intermediari finanziari. O anche alle stesse imprese che realizzano i lavori. Questi soggetti avranno quindi la possibilità di anticipare le somme necessarie per effettuare i lavori, saranno poi loro a incassare il credito di imposta dal fisco, con la possibilità anche di cederlo ulteriormente in passaggi successivi e senza limiti. La cessione del credito di imposta dovrebbe essere allargata anche per gli interventi di manutenzione semplici che oggi sono agevolati con il 50% o il 65%.

Alcuni limiti sul provvedimento li individua invece il presidente dei costruttori bresciani: «Per portare oggi il credito d’imposta al 110%, dovrebbe essere adeguato anche il massimale detraibile che al momento è di 96mila euro. In molti casi, soprattutto nel caso della riqualificazione sismica, che in alcuni casi può essere molto onerosa. Ritengo che il governo debba fare uno sforzo ulteriore per innalzare il massimale e se possibile ridurre i tempi per l’avvio della deducibilità dell’importo che oggi possono arrivare ad un anno». L’80 per cento degli immobili di Brescia città e provincia è stato costruito prima del 1974. «Vero, si tratta di uno stock edilizio vecchio e non a norma sismica ed energetica. Gli interventi su questi immobili sono spesso rilevanti. Il tetto quindi dei 96mila euro spesso è inadeguato».

Il provvedimento potrebbe avere per Brescia un impatto economico vicino ai 3,5 miliardi di euro. Nel dettaglio la ricaduta potenziale dell’Ecobonus - secondo i dati di una ricerca Cresme - è stimata da 900 milioni a 1,1 miliardi di euro se si mettesse mano a tutte le strutture da riqualificare. Più corposa l’incidenza calcolata del Sismabonus che stima un potenziale di interventi che arriva a 2,4 miliardi di euro. Un quarto dei 205 Comuni bresciani si trova in Zona sismica 2 (ad una soglia dalla 1, quella a maggiore criticità e rischio) soprattutto Garda, Valle Sabbia e capoluogo. Sempre sul fronte sismico è allo studio anche una norma che consente una detrazione non più del 19%, ma del 90% della spesa sostenuta per acquistare una polizza anticalamità sulla casa se contemporaneamente si sarà fatto un intervento antisismico.

 

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