Economia

Il cambio vita di Francesco: dal marketing al miele

Il 42enne ha lasciato il posto in una famosa azienda di abbigliamento per investire il proprio futuro in quello che prima era solo un sogno
Francesco Costantino - © www.giornaledibrescia.it
Francesco Costantino - © www.giornaledibrescia.it
AA

Ha lavorato per dieci anni in un’azienda di abbigliamento di un grosso marchio internazionale, nel settore del marketing. È arrivato a creare un suo brand, «Run’n’Gun» cercando di abbinare qualità e Made in Italy. Da un anno però ha cambiato vita, e ovviamente lavoro. Francesco Costantino, 42enne, ex arnaldino, laureato in Scienze della comunicazione e con un passato anche da giocatore di rugby in squadre quotate, ha deciso di dedicarsi ad una professione che fosse in relazione vera con l’ambiente e la natura. E ora fa l’apicoltore.

«Il miele è un prodotto molto appetibile, che ben si coniuga al discorso etico legato alla tutela e al miglioramento dell’ambiente in cui viviamo, e la presenza delle api nel nostro ecosistema è fondamentale». Un anno fa Francesco ha incontrato un vecchio amico e compagno di squadra, Riccardo Poli, che aveva posizionato alcune arnie sul monte Baldo, in Lessinia, e con lui ha creato la «Apicoltura dell’orso».

«Dell’orso perché un cucciolo di plantigrado che si aggira in quella zona, ancora senza collare ci ha distrutto sette arnie per andare a caccia delle larve di api, di cui è molto goloso». Il simpatico logo è stato studiato e realizzato dalla moglie del 42enne bresciano. Francesco e Riccardo hanno preso in affitto un locale a Verona dove hanno installato il loro laboratorio. «Ho trovato una grandissima gentilezza nel personale della Coldiretti di Negrar che ci ha aiutato ad aprire, con facilitazioni burocratiche e pure sovvenzioni statali. Questo perché nel mondo dell’agricoltura si dipende sempre dal clima».

Nel laboratorio i due amici si sono dotati di uno smielatore, che consente di togliere il miele dalle arnie, e qui si occupano poi di svasettamento e di etichettatura. «Ciò che amo di questo lavoro è che mi occupo io di tutto, dell’intera filiera di produzione. Cosa che quando producevo capi d’abbigliamento non poteva accadere. Ora il nostro miele sta ottenendo una collocazione alta, in negozi specializzati come Enotek o in grandi ristoranti. Sta andando bene e quindi pensiamo di allargarci e di raddoppiare il numero delle nostre arnie, posizionandole in Valsabbia. È stata la scelta migliore che potessi fare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia