Economia

Idra, la crisi dell’auto dimezza i ricavi: «Ma investiamo nel futuro»

Il gruppo LK garantisce il sostegno finanziario. In stand by alcuni progetti con i big del settore
Una Gigapress di Idra - © www.giornaledibrescia.it
Una Gigapress di Idra - © www.giornaledibrescia.it
AA

I primi segnali sfavorevoli risalgono al 2023. «Anno in cui gli ordini hanno subito una riduzione pesante», ammette il presidente di Idra, Zhuo Ming Liu. Allora, le commesse raccolte dalla società di Travagliato sfioravano i 60 milioni di euro contro gli 80 milioni dell’esercizio precedente. «Purtroppo - non nasconde il manager - la riduzione degli ordini è continuata nell’esercizio 2025 ed è causata da un generale momento di recessione del settore automotive globale, principale settore di riferimento di Idra».

I riscontri si trovano facilmente nell’ultimo bilancio della realtà bresciana (nell’orbita del colosso cinese LK Group), che resta tra i principali produttori di macchine per la pressofusione. Dopo un percorso di significativa crescita sostenuto dal 2020 (quando il valore del fatturato era pari a 75,95 milioni) al 2023 (107,3 milioni), lo scorso anno le vendite sono scese a 54,7 milioni.

Lo scenario

La crisi del mondo dell’auto, concorda Zhuo Ming Liu: «È dovuta a fattori endogeni, come il processo di transizione verso la mobilità elettrica, ed esogeni, in particolare geopolitici: in Italia l’attesa di incentivi per l’Industria 5.0, in Europa le elezioni politiche di giugno e in Usa le elezioni di novembre 2024». Una quadro congiunturale, che inesorabilmente sta mettendo in difficoltà altre aziende bresciane del comparto e che, al momento, non fa trasparire un cambiamento. Anzi. «La storia dell’ultimo semestre - continua il presidente di Idra - ci mostra che lo scenario geopolitico non è migliorato dopo le elezioni di novembre negli Usa, anzi. È peggiorato. Inoltre, le recenti guerre dei dazi tra le grandi potenze mondiali no fanno altro che generare ulteriore confusione, incertezza e instabilità».

Tuttavia, il prossimo anno in Idra si festeggerà il traguardo dei primi 80 anni di storia e, da quanto trapela dal quartier generale di Travagliato, ci sono almeno altri tre buoni motivi per non lasciarsi abbattere dalla recenti astrusità del mercato. «Potrà apparirle come un paradosso, ma le assicuro che qui in azienda abbiamo investito nel futuro», rilancia il direttore generale di Idra, John Stokes.

Il punto

Va subito chiarito che seppur con un drastico calo dei ricavi (-49%), il bilancio consolidato della società bresciana chiude con un utile di 107mila euro, al netto di ammortamenti e svalutazioni per 2,12 milioni e imposte per 511mila euro. «Siamo inoltre fortunati ad avere alle spalle una solida realtà come il gruppo LK - continua Stokes - che già prima della chiusura del bilancio ha dato una sua garanzia di supporto finanziario alla nostra attività».

La Idra presenta un patrimonio netto di 29,7 milioni e una Posizione finanziaria netta in negativo per 9,8 milioni. «Infine - conclude il direttore generale - in azienda c’è sempre un forte desiderio di innovare, di cambiare e di fare qualcosa di diverso dagli altri. Uno spirito che fa parte della nostra storia, che ha portato ad abbassare l’età media dei nostri collaboratori e che fa di Idra una fantastica scuola di formazione per i più giovani».

Un modus operandi che in un mercato in impasse, ha comunque portato i vertici di Idra ad avviare più trattative con le maggiori case automobilistiche mondiali, tra cui Volkswagen e Stellantis.

Sul tavolo

Non va dimenticato, che nell’«officina» dell’azienda bresciana è nata alcuni anni la «Gigapresse», la maxi macchina di pressofusione con tonnellaggio e prestazioni superiori all’ordinario che grazie a un moderno sistema di produzione (il «Gigacasting») i grandi costruttori di veicoli stanno progressivamente includendo nella loro filiera produttiva, ottenendo «una semplificazione del processo, la riduzione del numero di componenti della struttura dell’auto, l’eliminazione di alcuni passaggi come la saldatura dei componenti stessi e, soprattutto, con ricadute positive sia in termini di risparmio complessivo dei costi di produzione e di logistica sia di impatto dei processi sul carbon footprint generale delle aziende», recitano da Travagliato. Gigapresse che da sempre Idra fornisce a Tesla, che ne ha fatto un elemento imprescindibile della sua capacità produttiva.

«L’esercizio 2025 - rivela il presidente Zhuo Ming Liu nella sua relazione all’ultimo bilancio - è iniziato con un portafoglio ordini acquisto di circa 27 milioni, da fatturarsi quasi interamente nell’anno, e l’acquisizione ordini nel corso del primo trimestre è stata anch’essa piuttosto bassa; di conseguenza il fatturato dell’anno è previsto in ulteriore calo rispetto al 2024 e si asseterà probabilmente intorno ai 50 milioni di euro».

Gli investimenti nel settore automotive, insomma, stentano a partire. Idra, secondo alcune indiscrezioni raccolte avrebbe tuttavia raggiunto degli accordi con Honda e Hyundai, ma con riflessi sul bilancio che si avranno solo fra un paio d’anni. «Idra rimane un marchio forte, con 5/6 progetti in attesa di partire. Facciamo anche parte di un gruppo molto solido e che vanta una visione moderna del business, ma l’industria dell’auto europea che ruolo vorrà ricoprire nel futuro?» si chiede Jhon Stokes.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...