Grana Padano, dazi al 30% per errore in due Stati Usa

È ancora battaglia sulle tariffe applicate negli Stati Uniti a Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Il direttore generale Stefano Berni ha infatti segnalato come le dogane portuali di New York e del New Jersey «stanno interpretando in maniera eccessivamente penalizzante gli accordi sui nuovi dazi. In particolare – spiega Berni – per il formaggio importato fuori dalle licenze pretendono sia lo storico costo fisso di ingresso (circa 2,2 dollari/kg) e sia un'aggiunta del 15% portando in questo caso il costo complessivo a 5 dollari/kg, pari a quasi un 30% del valore del prodotto arrivato in porto».
«Secondo i documenti da noi visionati – aggiunge Berni – in questo caso deve essere applicata una sola delle due tariffe, cioè quella meno vantaggiosa per l’importatore ma, ripeto, una sola e non entrambe assommate. Confidiamo nella diplomazia italiana ed europea affinché venga rapidamente chiarito questo equivoco».
La nota del ministro

Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha prontamente attivato la Task Force Dazi della Farnesina per «tutelare le produzioni di fronte a possibili interpretazioni errate dell’intesa commerciale transatlantica». In una nota la Farnesina spiega che «alcune dogane statunitensi avrebbero richiesto un dazio più alto rispetto all’aliquota concordata nella Dichiarazione Congiunta Ue-Usa per l’importazione di Grana Padano e Parmigiano Reggiano».
Il ministro Tajani ha dichiarato che «l’Italia ha sempre sostenuto un approccio franco e costruttivo nel dialogo con gli Stati Uniti, e proseguirà in questo modo chiedendo la corretta applicazione dell’intesa. Tuteleremo con ogni mezzo a disposizione le nostre imprese, i nostri lavoratori e le nostre eccellenze produttive».
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