A gennaio 2026 aumentano i pedaggi in autostrada, di nuovo

Su i prezzi dell’1,5%. Salvini: «La colpa è della Consulta». L’opposizione attacca il ministro: «Un regalo da chi voleva abolire le accise sulla benzina»
Auto in coda al casello - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Auto in coda al casello - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Alla fine, rispettando le competenze e le prerogative di tutti, i pedaggi autostradali nonostante le ripetute promesse aumenteranno da gennaio con un adeguamento tariffario all’inflazione che sarà del 1,5%. Il Mit, ed in particolare il vicepremier Matteo Salvini non nascondono la delusione per una decisione derivata dalla determinazione dell’Art, la autorità per i trasporti, legittimata dalla pronuncia della Corte Costituzionale.

Ancora una volta sembra di assistere ad un confronto serrato tra la volontà del leader della Lega e alcuni pronunciamenti della Magistratura. La Consulta, scrive in una nota il Ministero, «ha vanificato lo sforzo del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e del governo di congelare le tariffe fino a definizione dei nuovi pef regolatori».

La polemica

L’opposizione coglie la vicenda per attaccare la posizione del ministro, ritenuto il vero responsabile dell’aumento tariffario. I Pef sono i piani economico finanziari in base ai quali con le concessionarie autostradali definiscono la gestione della rete, gli investimenti e i pedaggi con l’Autorithy che ne determina gli adeguamenti.

Il ministro Matteo Salvini - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il ministro Matteo Salvini - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Su quanto stabilito, a seguito delle decisioni della Corte Costituzionale e di Art, «il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non può più intervenire», conclude la nota definita «fin troppo natalizia e sdolcinata» dal Patto per il Nord perché «l’adeguamento tariffario, dei pedaggi ai caselli autostradali, cercando addirittura di scaricare la colpa sulla Corte costituzionale nel tentativo di salvare Salvini. Un bel regalo da parte di voleva abolire le accise sulla benzina».

L’opposizione

Anche per il deputato del M5S Agostino Santillo, le responsabilità sono in capo al ministro: «dal 1 gennaio, nonostante i proclami del disco rotto Matteo Salvini, i pedaggi autostradali aumenteranno con conseguenze nefaste in primis sull’autotrasporto». Per il vicepresidente della Commissione trasporti e per il capogruppo Pd in commissione ambiente, Andrea Casu e Marco Simiani «ormai anche i comunicati del Mit certificano il fallimento di Salvini come Ministro. Stavolta, nel goffo e ignobile tentativo di mascherare la sua incapacità e di scaricare sulla Corte Costituzionale la responsabilità dei rincari che peseranno dal primo gennaio sulle tasche di tutti i cittadini che si metteranno in viaggio».

Su i prezzi in autostrada - Foto Ansa/Riccardo Antimani © www.giornaledibrescia.it
Su i prezzi in autostrada - Foto Ansa/Riccardo Antimani © www.giornaledibrescia.it

Immediata la replica della Lega: «Strano che il Pd non abbia ben compreso che non è il ministro Salvini ad aver aumentato le tariffe dei pedaggi, ma la Corte Costituzionale».

Il percorso che porta a questo esito è partito da lontano ed è stato risolto nell’ottobre scorso quando la Consulta ha di fatto determinato la legittimità degli aumenti più volte bloccati dall’Esecutivo a partire dal 2020. I giudici hanno accolto il ricorso del Consiglio di Stato che lamentava la lesione della libertà di impresa e dell’utilità sociale di due decreti che rinviavano i termini per l’adeguamento delle tariffe per gli anni 2020/2021 e il biennio successivo. Quindi che dal primo gennaio 2026 è previsto un adeguamento tariffario dell’1,5%.

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