Economia

Funghi, grazie al maltempo il raccolto crescerà del 20%

Champignon e finferli hanno già fatto la loro comparsa sui mercati
Si annuncia una stagione positiva per la raccolta dei funghi © www.giornaledibrescia.it
Si annuncia una stagione positiva per la raccolta dei funghi © www.giornaledibrescia.it
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Con l’arrivo dell’autunno cambiano i colori in tavola. Sono differenti anche gli ingredienti nel piatto; fra questi il tempo è quello dei funghi, piccoli abitanti del sottobosco ma fedeli alleati dell’agricoltura: aiutano a bonificare il terreno e forniscono un effetto estremamente utile a livello agricolo.

Dei funghi è ricca la storia o, più probabilmente, la leggenda. Si narra infatti che l’eroe greco Perseo, di ritorno da un lungo viaggio, trovò ristoro nell’acqua raccolta dal cappello di un fungo, incontrato per caso sulla sua via. Grato dell’aiuto inaspettato e necessario, fondò una colonia e le diede il nome di Micene, ovvero «fungo» in greco.

Se torniamo ai giorni nostri porcini, champignon e finferli hanno già fatto la loro comparsa sui tavoli dei mercati; la stagione infatti si preannuncia molto interessante nella nostra provincia visto che - secondo i dati di Coldiretti - il maltempo ha portato grandi problematiche all’agricoltura ma le piogge abbondanti con l’abbassamento della temperatura hanno creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi tanto che si indica un +20% rispetto allo scorso anno.

Il punto

Le perturbazioni che hanno provocato danni nelle campagne dove è in piena attività la vendemmia hanno invece favorito la nascita dei funghi che per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Mettere nel piatto i funghi significa, soprattutto, andare alla ricerca che non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri, ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive delle nostre valli, dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di «professionisti» impegnati a rifornire negozi e ristoranti.

È necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.

Secondo alcune ricerche svolte dall’Istituto di ricerca sul cibo di Norwich in Inghilterra, gli italiani, insieme a svizzeri e austriaci, sono tra i maggiori consumatori di funghi di tutta Europa. In particolare, l’Italia risulta essere al primo posto per il consumo di funghi raccolti all’aperto. È utile sapere che l’indicazione del luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente.

Per gustare al massimo il sapore dei porcini è fondamentale imparare a riconoscere gli esemplari buoni e a pulirli correttamente. Per prima cosa, infatti, il profumo intenso e la compattezza del gambo e del cappello ci danno la conferma della qualità. Al contrario, se il fungo risulta grinzoso, asciutto e piuttosto leggero significa che l’acqua che conteneva è evaporata e di conseguenza si tratta di un esemplare vecchio. Ma quest’anno di funghi ce ne sono tanti quindi la freschezza è garantita.

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