Foam Flex, la spugna bresciana che può salvare l’ambiente

Anita Loriana Ronchi
Il polimero brevettato da T1 Solutions, startup con sede a Nave, è in grado di assorbire grandi quantitativi di oli ed è già stato adottato da 40 porti italiani
Foam Flex, la spugna che assorbe gli oli si fa strada nel mondo - © www.giornaledibrescia.it
Foam Flex, la spugna che assorbe gli oli si fa strada nel mondo - © www.giornaledibrescia.it
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Basta un... colpo di spugna per contribuire a salvare l’ambiente. La geniale idea è di T1 Solutions, innovativa startup bresciana di clean tech e società benefit, che ha fra i propri obiettivi la tutela dell’ecosistema marino mediante lo studio e l’impiego dei poliuretani per affrontare le problematiche causate da sversamenti di idrocarburi in acqua e terra.

L’azienda, con sede a Nave ed associata a Confapi Brescia, ha inventato ed è proprietaria della nuova tecnologia FoamFlex, ovvero un materiale spugnoso avanzato capace di assorbire grandi quantitativi di oli, fino a 30 volte il proprio peso, in modo rapido ed efficace. Sono circa 600.000 le tonnellate di idrocarburi che ogni anno vengono sversate nel Mar Mediterraneo. La soluzione messa a punto da T1 Solutions è efficiente e sostenibile: le spugne possono essere riutilizzate centinaia di volte in un’ottica di economia circolare e sono in grado di recuperare l’olio integro, pronto per essere reintrodotto nella filiera produttiva.

La ricerca

Dopo una intensa fase di ricerca e sviluppo avviata nel 2014, il brevetto del polimero ecologico FoamFlex è attivo sul mercato dal 2021. Spiega il fondatore e ceo Alessandro Taini: «Questa spugna, che è selettiva, recupera solo idrocarburi e non l’acqua in quanto essa viene respinta; può essere riutilizzata, una volta satura di oli, strizzandola e si può quindi dare nuova vita all’olio recuperato, considerato poi che la spugna stessa è utilizzabile per 200 volte. Arriva ad assorbire sei tonnellate di oli e di idrocarburi puri, che possono anche essere reimmesse in modo diverso all’interno dei cicli produttivi».

Prevenzione

Del resto, la mission di T1 Solutions consiste nel prevenire e cercare di risolvere l’inquinamento da petrolio, attraverso un sistema eco-friendly, rapido ed efficace. Più in generale, lo sforzo è mirato alla riduzione della carbon footprint delle attività produttive, promuovendo pratiche più sostenibili e investendo in tecnologie innovative, come appunto FoamFlex.

T1 Solutions è attiva anche a livello portuale. Sono una quarantina, ad oggi, i porti italiani tutelati con questi stockpiling. Il prossimo traguardo, riferisce Taini, è riuscire a coprire 99 porti italiani, nell’arco di due anni.

«I nostri materiali fungono alla stregua di “estintori” per l’ambiente, pronti all’uso in caso di emergenza Abbiamo un progetto attivo con LifeGate, con la quale il target è di 99 porti italiani in un biennio con l’impiego di questa tecnologia, grazie al supporto anche della Water Defenser Alliance e di tutti i corporate partner che hanno deciso di partecipare e di sponsorizzare la copertura dei porti per l’ambiente Abbiamo già operato - aggiunge Taini - per i disastri ambientali, sia in Italia, sia all’estero».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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