Fiat sceglie Borgosatollo e Castenedolo per lo spot dell’iconica Panda 4x4

Fra pochi giorni si alzerà il sipario sul salone dell’auto di Ginevra e per Fiat sarà anche l’occasione per celebrare i primi quarant’anni della Panda 4x4. La kermesse svizzera sarà una sorta di passerella per l’iconica quattro ruote del gruppo Stellantis, che per festeggiare al meglio questo anniversario si presenterà con un’edizione targata «4x40°» (produzione limitata in 1.983 esemplari) e uno spot ambientato tra Borgosatollo e Castenedolo.
«In Google ho cercato un luogo, in Italia, che si chiamasse Ginevra e ... siamo arrivati qui», ammette il Ceo di Fiat, Olivier François, motivando la sua presenza in paese al primo cittadino di Borgosatollo, Giacomo Marniga, alla sua vice, Elisa Chiaf, e all’assessore Francesca Orzan, tutti colti di sorpresa.
La genesi
A dirla tutta e parafrasando Dante, galeotta fu «cascina Ginevra», località compresa nel territorio di Castenedolo e al confine con il comune di Borgosatollo, e il motore di ricerca che lo scrisse (Google, appunto) e che lo suggerì al top manager di Fiat. Fatte poi le opportune verifiche e i necessari sopralluoghi, Stellantis e la casa di produzione Twister Film (con sedi a Roma, Milano e Torino) hanno avviato le procedure per iniziare a girare nei due comuni.

La scenografia dello spot della Panda 4x40° si fonda sull’equivoco che Ginevra oltre ad essere la città che ospita una delle maggiori manifestazioni internazionali dedicate al mondo dell’auto è anche il nome di una località abitata da meno di duecento anime nell’hinterland di Brescia. «Le riprese sono state fatte anche nella piazza del municipio e al Caffè Shalom» svela il sindaco di Castenedolo, Pierluigi Bianchini. Il copione si è ripetuto a Borgosatollo. «Il set è stato allestito in Piazza Giovanni XXIII – racconta Chiaf –, all’entrata di Villa Guidetti, in via Donatori di Sangue e al laghetto delle Gerole». In quest’ultima zona del paese, peraltro, non è sfuggito al regista della Twister Film il cartello che definisce la località «cascina Venezia» (una sessantina di residenti): un altro qui pro quo che probabilmente animerà la pubblicità della Panda, insieme a Capodimonte (noto rione residenziale di Napoli e pure frazione di 700 abitanti, a Castenedolo).
Il personaggio
«Da tempo avevamo rilasciato le autorizzazioni per le riprese dello spot – racconta Chiaf –, ma non sapevamo che il protagonista fosse lo stesso François». Il Ceo di Fiat, nonché responsabile globale del marketing di Stellantis, è ormai avvezzo a queste interpretazioni. Nel maggio scorso, a Lerici, in Liguria, mostrando tutta la sua disinvoltura, il manager francese si faceva immergere in una grande vasca da bagno mentre stava al volante di una Fiat 600 per promuovere una nuova strategia aziendale: «Da oggi niente più Fiat grigie». Dictum factum e dalla grande vasca installata a pochi passi dal porto spezzino ne uscì (senza danni) con un’auto arancione.
Lo scorso novembre, inoltre, Olivier François è entrato nella «Hall of fame» della pubblicità, organizzata dalla American advertising federation. Stiamo parlando del riconoscimento più prestigioso per chi opera in quel settore e al Ceo di Fiat, secondo gli esperti è stato attribuito il merito di aver sempre cercato nei «suoi» spot di coniugare gli aspetti commerciali con una spiccata sensibilità per l’ambiente e il sociale. Grazie a queste sue attenzioni, d’altra parte, François è riuscito a coinvolgere nelle campagne Fiat personaggi come il Dalai Lama, Richard Gere, Bill Murray, Sean Penn, Eminem, Bruce Springsteen, Bono e i premi Nobel Michail Gorbaciov, Lech Walesa e Nelson Mandela.
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