Energia, la Germania spegne le vetrine: «Porta chiusa, ma negozio aperto»

E poi dicono: «Com'è che i tedeschi son più bravi?». Discorso lungo, già affrontato. Magari non è sempre vero, intendiamoci, ma la Germania mediamente c'azzecca. Banale banale: perché non copiarla? Magari non andrà sempre bene, ma il rischio di azzeccarci è buono, se non alto.
Da giovedì, primo di settembre, in Germania entrano in vigore alcune norme per ridurre i consumi di energia. Il Governo dice: cominciamo a far qualcosa adesso sperando di evitare il razionamento energetico più avanti. E dunque da giovedì e fino al primo marzo del prossimo anno, fra le 10 di sera alle 6 del mattino le vetrine dei negozi non saranno illuminate; porte e ingressi nei negozi dovranno restare chiuse e già si stampano i cartelli «La porta è chiusa ma il negozio è aperto». Negli edifici pubblici (ad eccezione di ospedali, asili, case di riposo) l'acqua nei bagni sarà fredda e le aree comuni (tipo corridoi) non saranno riscaldate; negli uffici pubblici la temperatura ambiente non potrà superare i 19 gradi ma si potrà arrivare anche a 18 o 16 gradi; piscine pubbliche o private non potranno più essere riscaldate. Insomma: tedeschi.
È la guerra, dolorosamente, con gli sconquassi che sta portando e che mette a rischio anche la tenuta di un popolo (non l'ucraino, parlo di noi italiani) che ho voglia di vedere quel che farà coi primi freddi e le prime bollette roventi.
E in Italia?
Ma nessuno - nessuno - oggi dice che sarà necessario razionare l'energia. Potrebbe farlo questo Governo d'agosto? Io dico che potrebbe farlo, dico che almeno un piano andrebbe preparato e fatto conoscere, qualcosa andrebbe fatto - adesso - per dare anche dei segnali, per dire che non può bastare la buona volontà nel non alzare i condizionatori. Ma porca la miseria: vi pare possibile che in questa situazione se vai in un outlet (io l'ho fatto settimana scorsa) porte aperte e condizionatori a manetta?
Mario Draghi dice che ce la faremo anche senza di lui e sperabilmente sarà così. Lui si dice orgoglioso di avere avviato il percorso che ci renderà autonomi dal gas russo (evviva). Ma servirebbe un passetto ulteriore: non posso credere che i tedeschi facciano quel che stan facendo mentre noi ci facciamo le pippe. Ci crogioliamo nel fatto che abbiamo i depositi di scorta pieni all'80% (come la Germania) e ci dicono che la cosa non è male, che siamo in linea con le previsioni. Ma a me la cosa non mi convince.
Siamo in campagna elettorale, chi volete che si alzi e dica chiaro e tondo: signore e signori sarà un inverno un po' più freddo del solito, dovremo razionare l'energia. Chi volete che lo dica? Chiaro e netto, ad oggi, l'ho sentito solo dal presidente di Nomisma Energia, Tobarelli, che personalmente considero il più affidabile della compagnia.
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