Emer, nuova proprietà olandese per celebrare 50 anni di storia

brescia. Mezzo secolo di storia e di innovazione. Si celebra all’insegna di questo binomio, nello stabilimento di via Bormioli, il cinquantesimo compleanno dalla fondazione di Emer, azienda meccanica della famiglia Gobbi che nell’arco degli ultimi decenni ha cambiato nome e pelle più volte, ma mai dna. E l’open day in scena ieri nella sede bresciana, alla presenza dei dipendenti e delle loro famiglie, ma anche degli stessi fondatori che ancora mantengono la proprietà degli immobili, ne è la prova provata.
La storia
Nata nel 1975 a Collebeato e trasferitasi nel 2007 nella sede attuale, la società attiva nel settore delle valvole è cresciuta esponenzialmente, ritagliandosi già nei primi anni 2000 («complice l’intuizione di sviluppare i primi progetti Oem con Fiat e Iveco per applicazioni a metano e gpl», spiega il vicepresidente Oem Alessandro Bonetta) un posto di tutto rispetto nel mercato globale delle valvole a metano per automotive, aftermarket e Oem appunto.

La robustezza dei suoi processi industriali non passa inosservata, e nel 2008 si fa avanti il fondo Palladio, che per primo ne rileva il 100% dagli industriali bresciani, per poi cederlo interamente nel 2011 al fondo canadese Westport Innovation che ne accelera la crescita e la capacità di innovazione grazie anche all’inserimento nella galassia della multinazionale canadese Westport Fuel Systems, leader mondiale nelle soluzioni per carburanti alternativi, dal gpl al metano sino all’idrogeno.
Poi, solo alcuni mesi fa, l’ulteriore cambio di pelle. Westport Fuel Systems Italia (questa è l’attuale ragione sociale, mentre Emer resta come marchio di proprietà) insieme alle sue affiliate nei Paesi Bassi, Polonia e Argentina ed alla joint venture Mwtl in India, si separa formalmente dalla canadese Westport Fuel Systems con una operazione che i vertici non stentano a definire «una pietra miliare nell'evoluzione del gruppo» perché in grado di consentire «una maggiore focalizzazione strategica, agilità e crescita».
Il passaggio
Sullo sfondo la cessione, da parte della canadese Westport Fuel Systems, della propria partecipazione nella società italiana a un veicolo di investimento interamente controllato da Heliaca Investments Coöperatief Ua («Heliaca Investments»), realtà di investimento a conduzione familiare questa volta con sede nei Paesi Bassi.
«Questa transazione strategica ci consente di concentrare le risorse esclusivamente sulle attività principali, rafforzando le basi per la crescita e la creazione di nuove opportunità» chiarisce ancora il vicepresidente Alessandro Bonetta che snocciola anche alcuni numeri: nel 2024 il fatturato consolidato sul mercato italiano (Wfsi conta 800 dipendenti, di cui 120 sul sito bresciano ed i restanti su quello di Cherasco, nel cuneese) è stato di 205 milioni di euro, mentre nell’esercizio in corso la stima è di una ulteriore crescita del 10%.
E nel 2026? «Le prospettive sono di migliorare ancora grazie alla maxi commessa per la fornitura di sistemi a gpl siglata con Renault/Dacia», aggiunge Bonetta senza dimenticare la nuova linea produttiva ai blocchi di partenza: denominata Delayed-Oem, sarà interamente dedicata alla trasformazione a gpl di vetture nuove (a benzina) prima dell’immatricolazione.
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