Economia

Effetto «Capitale» per il lavoro «somministrato»: cresce dell’11%

I dati forniti dalle agenzie a Confindustria Brescia. Gli «specializzati» restano tra le figure più ricercate
Una cameriera al lavoro
Una cameriera al lavoro
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Il lavoro somministrato corre anche nel primo trimestre del 2023, ma nei mesi a venire sembra destinato a scalare la marcia per un generalizzato calo della domanda. A evidenziarlo sono i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro aderenti all’Osservatorio curato dal Centro Studi di Confindustria Brescia, che mostrano come nei primi 3 mesi del 2023 la domanda di lavoratori in somministrazione abbia registrato una nuova crescita (+11% rispetto allo stesso periodo del 2022, in lieve accelerazione rispetto alle due rilevazioni precedenti.

L’incremento rifletterebbe una serie di fattori, tra cui la dinamica positiva dell’industria bresciana sperimentata nei primi tre mesi dell’anno in corso e la rinnovata vitalità del settore ricettivo locale, favorita, fra l’altro, dall’iniziativa Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

Tuttavia, il cambio di passo sembra essere già arrivato, come sottolineato dal vicepresidente di Confindustria Brescia con delega alle relazioni industriali e al welfare, Roberto Zini. «I dati positivi sono certamente importanti, anche se ad oggi il sistema produttivo sembra aver rallentato, in particolare nelle ultime settimane, con un generalizzato calo della domanda e per le difficoltà di alcune nazioni europee, soprattutto la Germania» chiarisce indugiando sulla necessità di «tenere alta l’attenzione, anche alla luce delle importanti modifiche che interesseranno il mondo del lavoro e soprattutto delle difficoltà demografiche che caratterizzano il nostro Paese e la nostra provincia».

I numeri

Si nota come l’aumento rilevato nel primo trimestre interessi la maggior parte delle categorie professionali, trainate dagli addetti al commercio (+52% rispetto all’analogo periodo del 2022), dagli operai specializzati (+42%) e dai tecnici (+35%). Variazioni positive riguardano anche gli impiegati esecutivi (+18%) e il personale non qualificato (+1%) mentre i conduttori d’impianti si caratterizzano per un ridimensionamento delle richieste (-9%).

Nonostante questo, se si guarda alle richieste pervenute alle Agenzie per il Lavoro, il gruppo professionale dei conduttori d’impianti gioca ancora la parte del leone (38,1%), seguito dagli addetti al commercio (16,0%), dagli operai specializzati (15,0%) e dal personale non qualificato (14,3%). Relativamente più contenuta è la domanda di impiegati esecutivi (8,5%) e di tecnici (8,1%).

I più ricercati

Quanto alle figure più ricercate, nei primi 3 mesi del 2023 sono state quelle di operatori robot industriali (16,2% del totale), seguiti dagli addetti macchine lavorazioni metalliche (4,9%), dagli addetti consegna merci (4,8%), dai non qualificati nei servizi di pulizia (4,2%) e dai conduttori macchinari lavorazione gomma (3,7%). Per quanto riguarda infine i profili caratterizzati dalle maggiori difficoltà nel reperimento, si segnalano figure tecniche ed altre relative agli operai specializzati (meccanica di precisione, fonditori, saldatori, montatori, manutentori). 

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