Economia

Edilizia: il futuro è la rigenerazione green, ma mancano gli addetti e le competenze

Il settore rallenta dopo gli ottimi risultati del 2022. Pavoni (Ance): «Servono forze giovani nei cantieri»
La gru di un cantiere edilizio
La gru di un cantiere edilizio
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L'edilizia green è la nuova, ineludibile frontiera del settore delle costruzioni. L'eco-sostenibilità è destinata per un futuro già molto prossimo a garantire lavoro e affari, ma oggi lo scatto verso l'innovazione è zavorrato della mancanza di figure competenti capaci di garantire il salto di qualità richiesto dall'Unione Europea, considerato che in Lombardia è il settore più in sofferenza nella ricerca di personale, introvabile, almeno al momento, per il 55% delle richieste aziendali.

Come evidenziato ieri dall'assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, «le politiche del governo Ue hanno come obiettivo la rigenerazione totale del territorio bresciano, lombardo e italiano senza consumo di suolo entro il 2050, un lavoro vasto per cui serviranno molti operatori formati ai principi dell'eco-sostenibilità, imprese specializzate nei nuovi modi di costruire, e personale tecnico in grado di realizzare economia circolare dando valore ai materiali riciclabili».

Rialzo dei tassi

Per il rilancio immediato del settore Guidesi ha ricordato il problema del «costo della liquidità», visto che «l'aumento dei tassi di interesse praticato dai responsabili delle politiche monetarie non ha prodotto alcun vantaggio al mondo del lavoro». 

I numeri del 2022

Nell'incontro organizzato per fare il punto della situazione si è partiti evidenziando che da qualche anno l'edilizia lombarda sta ottenendo ottimi risultati, sia per fatturato che per occupazione. I dati del 2022, elaborati dall'ufficio studi di Unioncamere Lombardia e Ance Lombardia, presentati ieri mattina nella sede della Regione dal presidente Gian Domenico Auricchio e da Stefano Tomasoni, dicono che il settore è cresciuto del 15,7% rispetto all'anno precedente raggiungendo un giro d'affari di circa 20 miliardi contro i 17,6 del 2021, che le imprese edili lombarde sono 131.000 (-0,1% sul 2021) e che gli occupati sono 308.000 (+4,5%). Negli ultimi mesi però lo slancio si è indebolito.

Come sottolineato dal presidente di Ance, Tiziano Pavoni, «il report evidenzia che il ritmo di lavoro e investimenti ha iniziato a rallentare nel secondo semestre 2022, scendendo a +2,8% contro aumenti congiunturali compresi tra il 4 e il 5% che avevano caratterizzato il primo semestre. Medesimo discorso vale per le previsioni degli imprenditori per l'anno in corso, con un 16% che si attende di crescere, un 15% che prevede di ridursi e un 68% che si attende stabilità». 

I timori

Per il 2023 ci sono preoccupazione sia sul mercato privato, in particolare per i progetti legati ai bonus edilizi, sia sul mercato pubblico, dal momento che ancora pesano gli aumenti dei prezzi delle materie prime - spiega Pavoni -, quando per realizzare le opere programmate dalle pubbliche amministrazioni lombarde occorrerebbe un aggiornamento del prezzario regionale (al momento non è in linea con i valori di mercato). 

Pavoni ha anche detto che «gran parte del personale oggi è composto da uomini vicini alla pensione e i giovani che entrano in edilizia sono pochissimi». Il report 2023 evidenzia come (dai dati elaborati da Banca d’Italia) l’espansione immobiliare regionale sia proseguita nei primi sei mesi del 2022 con una crescita delle transazioni dell'8,4%; i prezzi sono lievitati del 6,4%. Il non residenziale segna un +13,4% e i prezzi a +1,2%. Brescia a fine 2022 contava 43.686 addetti, in aumento del 2,5% sull'anno prima. 

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