Economia

Donne in campo: vino, olio e zafferano per la rete solidale

L’associazione è nata nel 2014 ed è formata da sette aziende in rosa. «Pronte a nuove adesioni»
Le sette imprenditrici di «Donne in campo»
Le sette imprenditrici di «Donne in campo»
AA

Chi nei campi e fra gli animali lavora dalla mattina alla sera lo sa bene, la terra non regala niente. Servono pazienza, cura, competenze e passione per far sì che una vite doni i suoi grappoli, che una capra fornisca del buon latte. Ma proprio questi ritmi antichi fanno sì che i valori abbiano più spazio e più tempo per germogliare, fiorire e dare i loro frutti.

Ed è proprio nei campi, quelli della Franciacorta, che è nato il sodalizio tra alcune imprenditrici, un rete di imprese senza che vi sia alcun vincolo o riconoscimento giuridico «poiché ad accomunarci è un modo di approcciarsi al lavoro solidale e reciproco - spiega Graziella Zaninelli di Ortondo di Passirano (verdura e frutta biologiche) -, dove ciascuna realtà si impegna a promuovere e valorizzare i prodotti dell'altra, ciascuna con i propri canali comunicativi e le proprie formule».

Un esempio su tutti può rendere l’idea del funzionamento dell’unità d’intenti di queste «donne in campo»: un ristorante parte della rete può servire ai propri clienti frutta, vino o formaggi di una delle aziende partner, comunicandone la provenienza per far sì che il produttore possa in questo modo essere valorizzato.

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.

Questa associazione spontanea è formata da sette aziende, tutte gestite, guidate o amministrate da donne, e nasce nel 2014 dall’incontro tra Zaninelli e l’agriturismo Dosso Badino di Monticelli Brusati. Da allora la rete franciacortina si è estesa, giungendo ad includere altre realtà: oltra ad Ortondo e Dosso Badino partecipano Fratelli Berlucchi di Borgonato di Cortefranca (vino), Ca’ de Bi di Ome (formaggi di capra), La Bornadina di Cazzago San Martino (zafferano), Cantina Spensierata di Passirano (vino e olio) e Cascina La Benedetta di Rodengo Saiano (formaggi vaccini). L’ultima arrivata in ordine cronologico è la società agricola Ca’ de Bi, che alleva capre e produce formaggi.

«La collaborazione tra le varie realtà della rete è sia in ottica di business sia emotiva e valoriale - racconta Luisa Franceschetti, alla guida della Saccheria Franceschetti di Provaglio e fondatrice della fattoria insieme al compagno Massimiliano Betti -. Qui le imprenditrici si sostengono a vicenda, nel vero senso della parola, andando oltre ai semplici aspetti economici e di competizione».

A conferma di ciò il fatto che le imprenditrici in alcuni casi commercializzano i medesimi prodotti, vino piuttosto che olio, segno di una solidarietà che guarda al di là del business. E a suggellare questa unione è stata una donna iscritta da tempo nel gotha dell’imprenditoria bresciana. Pia Donata Berlucchi, presidente delle cantine Fratelli Berlucchi, ha infatti accettato «con grande felicità» il ruolo di madrina del sodalizio. «Si può dire che questa sia una rete d'impresa come ne esistevano mille anni fa - afferma la signora del Franciacorta, che sottolinea come  - i valori, come ciò che di bello e buono c’è nel lavoro della terra si tramandino nei secoli, di generazione in generazione, adattandosi a tempi ma restando inalterati nella loro genuinità».

Ora per le «donne in campo» si apre un nuovo capitolo della loro esperienza. Dopo i difficili mesi dei vari lockdown gli affari sono ripartiti a pieno regime, senza tener anche conto del fatto che si potranno nuovamente organizzare iniziative pubbliche. «Il nostro gruppo è aperto a nuove adesioni - conclude Zaninelli -, e invitiamo chi volesse collaborare con noi a contattarci, per estendere sempre più questa rete».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato