Economia

De Palma: «Il referendum una sconfitta ma non ci fermiamo»

La Redazione Web
Il segretario generale della Fiom-Cgil a Brescia all’assemblea dei delegati lombardi a Brescia, in preparazione dello sciopero dei metalmeccanici di venerdì 20 giugno
Il segretario generale della Fiom Michele De Palma - © www.giornaledibrescia.it
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Il referendum è stata una sconfitta perché il quorum non è stato raggiunto, ma è stato anche l’occasione di ritrovare uno spazio di partecipazione e per tornare ad essere in contatto. Lo ha rivendicato Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, nell’assemblea dei delegati lombardi a Brescia, in preparazione dello sciopero di venerdì 20 giugno.

Prima di dedicarsi alle questioni strettamente legate al rinnovo del contratto scaduto nel 2024, con il blocco delle trattative da parte di Federmeccanica e Unionmeccanica, De Palma ha fatto un lungo excursus sul mancato appuntamento referendario. «Chi sostiene che la chiamata alle urne fosse un modo per contare chi è contro questo governo – ha sostenuto davanti ai 300 delegati arrivati da tutta la Lombardia – si sbaglia di grosso». «Perché – ha proseguito – quando abbiamo deciso di andare contro all’attuale maggioranza lo abbiamo fatto senza infingimenti proclamando lo sciopero generale».

Per De Palma il secondo errore clamoroso di qualcuno è quello di pensare che, passato l’appuntamento dei referendum, si torni «alla normalità». In molti hanno vissuto la campagna per i sì come se fosse «l’ultima chance di prendere il palazzo d’inverno, ma non è così – ribadisce – perché quello che conta è come ci si arriva, è il viaggio». E chiama a raccolta tutti perché la cartina al tornasole sarà la presenza in piazza in occasione degli scioperi e non basta l’adesione.

La platea a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
La platea a Brescia - © www.giornaledibrescia.it

Solo per il rinnovo del contratto del 2008 si erano raggiunte le 40 ore di sciopero e questa volta, ipotizza, che c’è il rischio concreto che non basteranno, visto l’arroccamento sulla posizione di non negoziazione da parte della controparte. «Ma – ha detto concludendo – noi dobbiamo esserci e stare dove si accendono fiammelle di speranza; perché stiamo cercando di ricostruire in un momento in cui in Europa non si muove niente».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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