Dazi, i sindacati: «Il rischio è che il conto lo paghino i lavoratori»

L’avvento dei dazi americani potrebbe essere per Brescia e per il nostro Paese l’anticamera di una nuova crisi economica. A essere coinvolte dal provvedimento non saranno infatti certamente solo le imprese che esportano verso gli Stati Uniti e che fan parte dei settori penalizzati, ma tutto il sistema economico italiano ed europeo. Il rischio, ancora una volta, è che a pagare le manovre della politica mondiale siano i lavoratori e tutta quella parte di società che già fatica a fare la spesa e a pagare le bollette. Ne sono convinte le tre segreterie sindacali bresciane di Cgil Cisl e Uil, secondo cui una delle poche armi concrete per difendere potere di spesa e qualità della vita sia «molto concretamente» la redistribuzione della ricchezza attraverso il rinnovo dei Contratti collettivi di lavoro.
Rischio cassa integrazione
«Sicuramente quando peggiorano le condizioni di vita un buon rinnovo ha molto valore – osserva il segretario di Cgil Brescia, Francesco Bertoli –. Oggi però siamo di fronte ancora una volta al rischio che aumentino le imprese costrette a ricorrere alla cassa integrazione e va valutata con attenzione l’opportunità che lo Stato distribuisca sostegno alle aziende colpite più direttamente, perché questo, unito al fatto che l’Ue si è impegnata ad acquistare gas, armi e altra merce dagli Usa per 600 miliardi di dollari, è destinato a sottrarre risorse statali utili ad altri ambiti, come magari la sanità o la scuola. Quindi la situazione va monitorata con grande attenzione».
Settori e percentuali
Per il segretario Cisl, Alberto Pluda, «per ora va capito meglio quali saranno davvero i settori destinati a sostenere il nuovo balzello al 15%, che è il tetto massimo fissato, e quali invece saranno coinvolti al 10%, al 4%, o con altre percentuali. Il colpo all’export per il nostro Paese è più grave che per altri? Certo, perché soffriamo da anni difficoltà crescenti nel mercato interno, dovute all’impoverimento di una parte della popolazione. In questo caso mi pare evidente che la contrattazione sia l’unica via che garantisce concretamente più potere economico ai lavoratori».
Rinnovo del contratto
Sull’importanza del rinnovo dei contratti converge anche il ragionamento del segretario di Uil Brescia, Mario Bailo, secondo cui «va fatto sempre in tempi brevi e soprattutto alle scadenze, e non come sta accadendo in alcuni settori con anni di ritardo. Diversamente il Paese paga l’indebolimento delle buste paga rispetto alla corsa dell'inflazione con continue mancanze di spesa in un mercato nazionale in flessione progressiva, a cui i dazi rischiano di dare un altro colpo al ribasso, scaricando sui costi finali dei beni di consumo quel 15% che le aziende colpite dovranno versare al governo Usa. In parallelo va tenuto in conto il rischio che l’Italia si riempia ancora di più di prodotti cinesi, a basso costo, aggiungendo nuovi pesi da sostenere al sistema delle imprese».
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