Economia

Cura degli animali, business in crescita: a Brescia 190 attività

Il comparto non ha conosciuto crisi e in cinque anni ha segnato un +27%
Delle quasi 1700 attività in Lombardia, oltre 800 si occupano di commercio specializzato, 715 di servizi di cura degli animali, dalla pensione alla tolettatura, dall'addestramento ai dogsitter - Foto di repertorio
Delle quasi 1700 attività in Lombardia, oltre 800 si occupano di commercio specializzato, 715 di servizi di cura degli animali, dalla pensione alla tolettatura, dall'addestramento ai dogsitter - Foto di repertorio
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Cresce il business degli animali da compagnia anche nella nostra provincia dove si contano circa 190 attività legate a questo settore. La Lombardia con 1.680 tra sedi e unità locali su quasi 12 mila in Italia rappresenta il 14,3% delle attività che a livello nazionale sono dedicate agli animali domestici. Le attività nel settore della cura degli animali domestici è cresciuto nell’ultimo anno del 4,7% e del 27,2% in 5 anni.

L’indagine è stata elaborata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese 2018, 2017 e 2013. Delle quasi 1700 attività, oltre 800 si occupano di commercio specializzato, 715 di servizi di cura degli animali, dalla pensione alla tolettatura, dall'addestramento ai dogsitter.

Ci sono poi 116 attività di servizi veterinari e 25 che producono alimentazione per animali (qui vi abbiamo raccontato della pasticceria bresciana che produce dolci per cani)  da compagnia. Un settore che genera lavoro, sono oltre 2.500 gli addetti in Lombardia (su 14.500 in Italia) di cui 1.200 a Milano e circa 200 a Bergamo, Brescia e Monza Brianza.

Milano è prima per numero di attività (531), seguita da Brescia (190), Bergamo (177) e Varese (171) ma la provincia che cresce di più in 5 anni è Mantova (+54,5%) seguita da Lecco e Lodi (+36% ciascuna). Un'attività in cui è forte la presenza delle imprenditrici, il 53% delle imprese sono femminili in Lombardia, il 48% in Italia, e in cui i giovani pesano circa il 20%. È di imprenditori nati all'estero circa un'impresa su cinque.

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