Credito Lombardo Veneto chiude l’aumento capitale: ora via al piano

Credito Lombardo Veneto ha chiuso con successo l’aumento di capitale per un totale 20 milioni di euro, deliberato a supporto dell’esecuzione del nuovo piano di sviluppo della banca.
I soci storici hanno confermato in modo significativo il proprio impegno nel progetto, sottoscrivendo complessivamente 10 milioni. La restante parte dell’aumento di capitale è stata integralmente sottoscritta e versata da nuovi investitori, con una domanda che ha superato l’ammontare offerto, a conferma dell’interesse del mercato verso il progetto industriale dell’istituto bresciano.
Tra i nuovi investitori ci sono soggetti istituzionali quotati come Banco di Desio e della Brianza e First Capital, oltre a gruppi industriali e finanziari di primo piano, tra cui Orion Holding, gruppo bresciano attivo nei servizi finanziari specializzati e di cui fa parte anche My Credit, società specializzata in investimenti in portafogli Npl e Utp.
Il piano
Banca Clv è un istituto privato e indipendente fondata nel 2012, con filiali Brescia, Sarezzo e Bergamo.
Il completamento dell’aumento di capitale rafforza in modo significativo la struttura patrimoniale della banca e consente di accelerare sull’esecuzione delle principali direttrici del piano industriale focalizzate sullo sviluppo di linee di business specialistiche e sul rafforzamento dello schema di banca commerciale, ampliando il modello di business da banca tradizionale a challenger bank.

«Il successo dell’aumento di capitale rappresenta un passaggio chiave nel percorso di rilancio di Credito Lombardo Veneto – commenta l’amministratore delegato, Paolo Gesa –. Ringrazio i principali soci storici per la rinnovata fiducia e i nuovi investitori istituzionali e industriali per aver scelto di affiancare la banca non solo con i capitali, ma in prospettiva anche con competenze e sinergie commerciali che saranno determinanti nell’esecuzione del piano di sviluppo. Oggi Credito Lombardo Veneto dispone delle risorse necessarie per accelerare la crescita e attuale la manovra industriale prevista dal piano strategico 2026-2029».
Il prossimo passo – spiega una nota dell’istituto – sarà un rinnovo della governance, con l’ingresso di nuove personalità coerenti con il cambio di business model ed i nuovi equilibri nell’azionariato.
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