Copan ha rinunciato al nuovo impianto a Castel Mella

Alice Resconi
La società ha annunciato che realizzerà il suo nuovo stabilimento in un altro Comune, a causa dei tempi troppo incerti dopo il ricorso al Tar da parte di alcuni cittadini e di Legambiente
Il terreno di Castel Mella (Macina) a cui era interessata Copan
Il terreno di Castel Mella (Macina) a cui era interessata Copan
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Sembrava tutto pronto per la realizzazione del nuovo impianto produttivo della società Copan a Castel Mella, in località Macina, quando il progetto si è interrotto.

La vicenda

«Nel novembre 2023 il comune ha approvato il piano attuativo PA 14 previsto dal piano di governo del territorio, consentendo così l’avvio delle fasi di realizzazione dell’impianto produttivo – scrive in un comunicato l’azienda –. Alcuni cittadini e l’associazione Legambiente hanno però impugnato dinnanzi al Tar Lombardia la delibera di approvazione di quel piano: a oggi non è possibile prevedere la data in cui verrà fissata l’udienza del ricorso».

Ed è proprio per questo, perché «i tempi della giustizia non si conciliano con le pressanti esigenze aziendali» che Copan, a luglio, ha deciso di costruire l’impianto in un’area diversa, cambiando Comune. La realizzazione del progetto è già partita ma, nonostante questo, la società ha dichiarato che continuerà a mettere in sicurezza il terreno in località Macina come da accordi: «In attesa della decisione del Tar proseguirà la rimozione dei materiali rinvenuti sul terreno (collocati da ignoti) e si provvederà a recingere l’area» si legge nel comunicato.

Le reazioni

In merito è intervenuto il sindaco Giorgio Guarneri: «La società Copan dimostra ancora una volta la sua serietà, aggiornando il territorio rispetto ai futuri investimenti e manifestando grande sensibilità verso Castel Mella, rispettando gli impegni presi e mettendosi a disposizione per realizzare le importanti opere di mitigazione a verde e la messa in sicurezza della zona».

Tutto questo inoltre dovrebbe, per il primo cittadino, «contribuire a rasserenare gli animi e a far comprendere il valore e la qualità degli interventi della Copan, un fiore all’occhiello per l’economia bresciana».

I componenti del comitato Salva Macina, nato appunto per contrastare la realizzazione dell’impianto, rimangono in attesa della decisione del Tar: «Confidiamo nell’esito positivo del ricorso – sottolinea Donatella Bonetti, fondatrice del gruppo e consigliera d’opposizione –. Auspichiamo inoltre che ci dicano presto come verrà utilizzata quest’area».

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