Economia

Confindustria Brescia e l’ufficio a Bruxelles per creare un ponte con l’Europa

L’associazione, insieme a quattro altre territoriali, ha aperto uno sportello nella capitale belga: ne parla Paolo Streparava
Bandiere dell'Europa - © www.giornaledibrescia.it
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Numeri, parole e fatti dicono tutti la stessa cosa: presidiare fisicamente Bruxelles non è un optional ma una necessità. Un obbligo che si traduce in un impegno per le aziende bresciane che, quando non dispongono di mezzi per concretizzarlo da sole, hanno la certezza di potersi affidare alle organizzazioni d’impresa, presidio e tramite dei territori con Bruxelles. È questo il caso di Confindustria Brescia, come spiega il vicepresidente con delega a Credito, finanza e fisco Paolo Streparava.

Perché è fondamentale essere presenti in Europa?

«L’impatto di Bruxelles sulle legislazioni e sulle opportunità economico-finanziarie nazionali è molto ampio. Per Confindustria e le sue territoriali essere presenti nel cuore dell’Europa rappresenta quindi una scelta essenziale. Parlano i numeri: sul piano normativo quanto deciso a Bruxelles impatta su circa l’80% della legislazione italiana e, su quello economico, le risorse stanziate sono oltre 1.800 miliardi tra Qfp e Next Generation Eu. Una cifra elevata da cui scaturisce una grande opportunità per le nostre imprese, in particolare con i fondi a gestione diretta che si concretizzano in programmi quali Horizon o Life.

Si tratta però di bandi molto competitivi, soprattutto per fattori di complessità legati al livello di innovazione richiesto e alle modalità di partecipazione. In questo senso vale la pena ricordare che esistono anche opportunità più semplici come i cosiddetti finanziamenti a cascata, destinati tipicamente a pmi e startup: permettono di finanziare progetti di taglio ridotto con modalità più agili».

Paolo Streparava - © www.giornaledibrescia.it
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Come opera la vostra delegazione a Bruxelles?

«A Bruxelles Confindustria è stata la prima ad aprire una sede di rappresentanza dell’industria italiana in Ue e, all’interno della Delegazione nazionale, quattro associazioni confindustriali lombarde (Brescia, Bergamo, Como, Lecco e Sondrio) hanno creato un ufficio dedicato per servizi di assistenza e consulenza.

Punto Europa svolge attività di informazione e monitoraggio in materia di legislazione, nonché di supporto alla partecipazione delle imprese ai programmi di finanziamento, in particolare quelli sullo sviluppo delle innovazioni. In tal senso offre aiuto alle aziende nell’individuazione del bando più interessante e coerente con le esigenze e richieste. Altre attività portate avanti da Punto Europa includono l’inserimento di aziende in partenariati e la segnalazione di posizioni vacanti da poter occupare all’interno di consorzi in formazione. S’impegna anche ad accogliere visite istituzionali da parte di delegazioni d’imprenditori, finalizzate ad avvicinare le istituzioni, che talvolta sembrano distanti, agli imprenditori».

Quali sono i dossier sui quali maggiormente si concentra l’attenzione?

«Essere presenti in Ue è essenziale per assicurare la competitività delle aziende sul breve, medio e lungo termine, dato gli impatti diretti e indiretti sulle politiche e le linee strategiche di sviluppo e innovazione. A titolo d’esempio riteniamo importanti gli sviluppi in materia digitale, come il regolamento sull’utilizzo dei dati e quello sull’Intelligenza artificiale, così come quelli della legislazione “verde”, vedasi i temi caldi della riforma sugli imballaggi e l’atto per l’industria a emissioni zero. Senza dimenticare altri aspetti centrali per il nostro territorio come idrogeno, elettrificazione, anche in chiave automotive, e semiconduttori».

Qual è la percezione degli imprenditori? L’Europa è vista come un’entità distante?

«Spesso l’Europa viene vista come un soggetto distante dal quale provengono indirizzi e scelte governative, ma con il quale è impossibile dialogare. Attraverso Punto Europa vogliamo superare questo pregiudizio, riducendo la distanza tra Brescia e Bruxelles e favorendo dialoghi diretti in loco e confronti sulle tematiche di maggiore interesse. Le istituzioni europee hanno bisogno degli input del mondo dell’industria e sono molto sensibili alla collaborazione e al dialogo con le nostre, aziende. Ne è la prova il ruolo che giocano alcuni nostri associati particolarmente attivi, che sono riusciti a costruire un dialogo diretto e continuativo con le istituzioni e i principali attori coinvolti nella definizione delle politiche europee.

Tra l’altro Punto Europa dà l’opportunità a delegazioni d’imprenditori di confrontarsi direttamente con le istituzioni per assimilare le procedure vigenti e portare le proprie istanze in maniera diretta. Un’opportunità non scontata».

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