Opa Bialetti, è partito il conto alla rovescia per il delisting

Ultime ore per aderire all’Opa su Bialetti Industrie, storico marchio bresciano dei casalinghi. L’offerta pubblica di acquisto obbligatoria promossa da Nuo (attraverso Octagon BidCo spa, indirettamente controllata da Nuo Octagon tramite Octagon HoldCo spa) sulla società con sede a Coccaglio, quotata in Borsa e specializzata nella produzione di caffettiere, piccoli elettrodomestici e strumenti di cottura, è partita infatti lo scorso 7 luglio e terminerà il 25 luglio.
L’adesione all’Opa
A tal proposito, Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Bialetti acquistate sul mercato nei giorni del 24 e 25 luglio 2025, non potranno essere apportate in adesione all’offerta. Al 21 luglio, ultimo aggiornamento in nostro possesso, le richieste di adesione presentate erano 9.606.512, pari al 29,101% delle azioni oggetto dell’offerta.
L’offerta – vale la pena di ricordarlo – prevede un corrispettivo di 0,467 euro per azione, comprensivo del dividendo, e riguarda circa 33 milioni di titoli, pari al 21,3% del capitale sociale. Attualmente, infatti, NuoCapital detiene già il controllo di Bialetti con una partecipazione del 78,5%, acquisita lo scorso giugno.
Delisting
Come noto, Octagon BidCo, società controllata appunto dal fondo lussemburghese Nuo Capital, punta a rilevare le azioni residue e a portare Bialetti fuori da Borsa Italiana, segnando la fine di un’era iniziata nel 2007 con la quotazione a Piazza Affari. Poi, il marchio bresciano passerà ai cinesi. Essendo stata abbondantemente superata la soglia del 90%, il delisting sarà consentito come previsto dall’articolo 180, comma 2, del Testo unico delle disposizioni sulle intermediazioni finanziarie.
La storia
Il marchio Bialetti venne acquisito nel 1993 dall’imprenditore bresciano Francesco Ranzoni, titolare della storica azienda Rondine (padelle ed accessori per la cucina). Nasce Bialetti Industrie, che il 27 luglio del 2007 sbarca in Borsa. Volendo ripercorrere la storia della società di Coccaglio, gli ultimi sono stati anni complessi, caratterizzati da difficoltà finanziarie e oscillazioni di mercato, e l’ingresso di Nuo Capital rappresenta per certi versi una svolta: il fondo, legato all’imprenditore cinese Stephen Cheng, mira infatti a ricostruire le basi economiche e industriali di Bialetti, valorizzando il marchio e rilanciandolo a livello globale.
Per i soci di minoranza, dunque, l’offerta è un’opportunità per uscire a un prezzo che incorpora un piccolo premio rispetto alle quotazioni medie degli ultimi mesi. La liquidazione delle azioni è prevista per il 1° agosto 2025. Se necessario, i termini potrebbero riaprirsi il 4 agosto per ulteriori cinque sedute. Anche se il destino del marchio appare segnato.
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