Economia

Cgil compie 130 anni, nel nome di «memoria» e «bene comune»

La Camera del Lavoro celebra il suo anniversario dalla nascita davanti alla prima sede provinciale in vicolo delle Galline a Brescia
L'intervento di Bertoli durante la cerimonia
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La Camera del Lavoro di Brescia celebra i suoi 130 anni dalla nascita davanti alla prima sede provinciale, quella di vicolo delle Galline in città. «Memoria» e «bene comune» le parole d'ordine per il segretario generale Francesco Bertoli, che davanti a una platea di cittadini, colleghi e istituzioni punta l'accento sul ruolo centrale giocato dal sindacato in quasi un secolo e mezzo di storia.

«Se andiamo indietro con la memoria a capire chi si è messo insieme e ha creato qui, in vicolo delle Galline, il sindacato che ancora oggi noi portiamo avanti, passando attraverso le guerre mondiali, la stagione della liberazione, la resistenza e tutte le conquiste successive, comprendiamo che la storia qui è rimasta tangibile e tocca a noi portarla avanti, e rivederci tra 10 anni - esordisce -. Non è scontato che le cose rimangano così come sono, ci sono stati partiti dalla consistenza enorme che sono scomparsi mentre il sindacato è ancora qui, ma non bisogna dimenticare che le cose che si sono costruite vanno preservate e difese. Ci vuole attenzione a mantenere quello per cui altri hanno lavorato».

Bene comune

E ancora: «Se il sindacato è per tutti un elemento che tiene insieme la democrazia, deve essere riconosciuto come bene comune, e questo tante volte non accade - tuona Bertoli chiamando in causa il poco dialogo con il Governo -: bisogna confrontarsi con il sindacato, e questo oggi è un elemento critico, in particolare alla vigilia delle elezioni».

Sul valore della memoria  e della lotta indugia anche Angela Mondellini della segreteria regionale, mentre il primo cittadino Emilio Del Bono ribadisce che i diritti dei lavoratori che oggi consideriamo normali sono stati una conquista pagata a prezzo di «dialettiche aspre e aspri conflitti».  «Senza il sindacato e la sua reazione il Paese non avrebbe retto negli anni del terrorismo e della delegittimazione profonda della democrazia. Lo dico in una città che dopo il 1974 ha avuto una forte reazione democratica - ha detto Emilio Del Bono -. Non  è solo memoria, ma darsi degli impegni per il domani, assumersi delle responsabilità affinché i cittadini alzino i livelli di consapevolezza».

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