Economia

Cetrioli di mare e filosofia: un bresciano a pranzo con Zhang Ruimin

Fabrizio Martire di Gummy Industries in Cina, ospite del congresso Haier: è la prima azienda italiana con certificazione RenDanHeYi
Zhang Ruimin al centro, il terzo da destra è il manager bresciano Martire - © www.giornaledibrescia.it
Zhang Ruimin al centro, il terzo da destra è il manager bresciano Martire - © www.giornaledibrescia.it
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Metti un giorno a pranzo. In Cina. Ospite del 74enne Zhang Ruimin, uno degli imprenditori più visionari e ricchi al mondo, con un profitto annuo da 3,25 miliardi di euro, che tra un cetriolo di mare e un piatto tradizionale disserta pure di filosofia. E che nel 1984 ha inventato il modello organizzativo RenDanHeYi e lo ha applicato nella sua fabbrica, trasformandola in pochi anni nella multinazionale Haier, prima produttrice al mondo di elettrodomestici e elettronica di consumo, che oggi conta 100mila dipendenti. In Italia è nota soprattutto per la sua acquisizione di Candy nel 2018.

«Siamo stati invitati come unica azienda italiana certificata che applica il RenDanHeYi» spiega il bresciano Fabrizio Martire, fondatore dell’agenzia di comunicazione digitale Gummy Industries, volato la settimana scorsa a Tsingao, città nell’est dello Shandong, famosa anche per l’omonima birra.

Il metodo

Il RenDanHeYi consiste nel suddividere l’azienda in tante microimprese, responsabilizzando i dipendenti e riducendo le distanze dai bisogni del cliente. La disaggregazione permette ai team di specializzarsi, concentrarsi sulle proprie specifiche funzioni, muoversi nel mercato interno all’azienda: tutto diventa più agile e coerente. «In Gummy - dice Martire - due anni fa abbiamo diviso i dipendenti in Cucine, ognuna guidata da uno chef. C’è ad esempio quella che si occupa di grafica e offre i suoi servizi alle altre o all’esterno. Ognuna delle microimprese ha il diritto di prendere decisioni, assumere talenti e distribuire compensi, assegnandosi bonus economici». Questo ha consentito di delegare parte del rischio d’impresa, trasformare l’agenzia in un incubatore di piccole aziende.

Il personaggio

I relatori sul palco del forum annuale sul modello RenDanHeYi - © www.giornaledibrescia.it
I relatori sul palco del forum annuale sul modello RenDanHeYi - © www.giornaledibrescia.it

«In Haier erano curiosi di sapere cosa succede nel nostro quartier generale in viale Venezia, dove gravitano una settantina di persone». E proprio il numero uno della multinazionale del Sol Levante ha organizzato un pranzo il giorno prima del grande forum annuale, per parlare di persona con il 41enne bresciano e il consulente Emanuele Quintarelli. Ancora prima di sedersi a tavola, Zhang si è rivelato molto più di un business man: «Mi sono trovato in compagnia di un uomo straordinario - racconta Martire - che in poche frasi ha spaziato dalla filosofia orientale a quella occidentale, dalle tattiche belliche dei Romani ai retroscena della Seconda guerra mondiale, senza ovviamente trascurare gli affari».

L’interesse per Brescia

Tra una degustazione e l’altra, al ristorante si è parlato a lungo anche di Brescia e della sua economia. «Zhang ha voluto capire il perché di quell’"Industries" nel nostro nome, che gli suonava strano visto che facciamo comunicazione e non siamo certo una fabbrica. Quando gli ho spiegato che si tratta di un omaggio all’imprenditorialità bresciana, si è parecchio incuriosito e ha voluto sapere tutto dei diversi distretti produttivi della nostra provincia - racconta il manager - e ne è rimasto molto colpito». Tanto da augurarsi che altre aziende bresciane, in particolare quelle manifatturiere, possano sperimentare al più presto il modello RenDanHeYi, che secondo il guru cinese si presterebbe particolarmente bene a quei settori.

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