Nozze tra Cef e Unico: nasce il colosso della distribuzione di farmaci

Mercoledì 25 settembre i soci della Cooperativa esercenti farmacia sono chiamati a votare il progetto in assemblea: l’unione conterebbe su un giro d’affari annuo di oltre 2 miliardi e mezzo di euro
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Distribuzione dei farmaci, nasce il colosso bresciano
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Domenica sarà un giorno di festa in Cef. La cooperativa cittadina, nata nel retro di una farmacia il 22 settembre 1934, riunirà gli oltre 2.300 soci sparsi in tutto il paese per celebrare un anniversario speciale. Non mancherà ovviamente l’occasione per dedicare un brindisi ai novant’anni passati, ma soprattutto per rivolgere un applauso benaugurante ai progetti futuri. «Bisogna sempre guardare avanti», conviene il presidente Vittorino Losio.

A Brescia sta per nascere il colosso italiano della distribuzione farmaceutica e la Cooperativa esercenti farmacia (Cef) avrà un ruolo centrale in questa operazione, siglando un sodalizio con la Unico, società per azioni con sede a Milano e fondata nel 2002 dalla fusione del ramo distributivo di più cooperative di farmacisti italiani (Unione farmaceutica novarese, Codifarma, Unione dei farmacisti del Friuli e della Venezia Giulia e Cosifar). Dall’unione di Cef e Unico si formerà un gruppo che potrà vantare un giro d’affari annuo di oltre 2 miliardi e mezzo di euro, circa 2mila dipendenti e una rete esecutiva che copre tutta la penisola.

Il punto

A inizio agosto, le quattro realtà che compongono il capitale sociale di Unico hanno convocato le rispettive assemblee perché autorizzassero i loro consigli di amministrazione a portare a termine la joint venture con Cef. Contestualmente, la coop bresciana ha inviato ai suoi soci una lettera in cui spiega i dettagli del progetto, che inevitabilmente sarà all’ordine del giorno delle assise in programma mercoledì 25 settembre, tre giorni dopo la festa per i 90 anni di attività.

«Una fusione diretta tra Cef e Unico sarebbe irrealizzabile», evidenza la nota. In effetti va considerata la differente ragione sociale dei due gruppi: la realtà bresciana è una cooperativa, mentre quella milanese è una Spa. Di conseguenza «il contenitore più opportuno per recepire l’unione delle due realtà – spiegano da Cef – è costituito da una società per azioni», che necessariamente impone un percorso burocratico più complesso.

Le tappe

«Innanzitutto Cef costituirà una newco nella forma di società per azioni e che avrà sede nella nostra città (con tutta probabilità nel quartier generale della coop bresiana in via Grandi, ndr) – svela Losio –, che controllerà al 100% e alla quale conferirà il proprio ramo distributivo escluse le partecipazioni in Farcom (le farmacie comunali di Brescia), Lavorare in farmacia (società di formazione e reclutamento del personale) e Punto Farma (azienda di servizi)».

In un secondo momento, la Unico entrerà nel capitale della newco mediante fusione per incorporazione e con una ridistribuzione delle quote tra le quattro coop che compongono il suo capitale. In definitiva, Cef avrà il controllo della newco con una quota del 50%, mentre l’Unione farmaceutica novarese (Ufn) deterrà il 32,09%, la Codifarma il 10,48%, l’Unione dei farmacisti del Friuli e della Venezia Giulia (Uffvg) il 7,05% e il Cosifar lo 0,38%.

Il Cda della newco sarà composto da dieci membri nominati da Cef e altrettanti dalle altre cooperative. Il presidente del Cda avrà delle deleghi simili a quelle attuali di Cef e beneficerà del «voto che vale doppio» in caso di parità. «Per i primi due mandati triennali – assicura Losio – la carica di presidente del Cda sarà desiganta dalla Cef. Di fatto, ciascuna delibera assunta dalla newco non potrà prescindere dal gradimento dei consiglieri di Cef, garantendo così un sostanziale allineamento dell’operato della nuova società alle logiche che hanno sempre guidato la nostra cooperativa».

Il mercato

Le nozze tra Cef e Unico daranno origine a un operatore di grandi dimensioni nell’ambito nazionale della distribuzione farmaceutica e che in Italia trova equo confronto (quantomeno in termini di fatturato) solo con Phoenix Pharma, controllato da una multinazionale quotata a Francoforte.

«Crediamo fermamente che il progetto presentato ai socia sia la scelta aziendale ed industriale più tutelante per preservare la cooperativa e il "sistema farmacia", così come lo concepiamo noi farmacisti privati indipendenti, nonché per farlo evolvere verso il modello ancor più performante e redditizio che auspichiamo per il futuro di tutte le nostre aziende», riporta la lettera sottoscritta da Losio.

Il gruppo Cef ha chiuso il 2023 con un monte ricavi di 1 miliardo e 491mila euro, in leggera crescita sul 2022. L’ultimo bilancio, tuttavia, riporta una perdita di 4,43 milioni, nonostante le costanti «ottimizzazioni gestionali» sostenute dai vertici aziendali. «In chiave prospettica – non nascondono da via Grandi – il mantenimento della nostra capacità reddituale è un obiettivo complesso da perseguire e tutt’altro che scontato». Nella nota seguono più nel dettaglio le motivazioni che hanno portato al sodalizio con Unico: «Oltre a una valenza strategica, ciò avrà riverberi positivi anche in termini di flussi di cassa generati e capacità di rimborso dei debiti bancari». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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