Economia

Cassa integrazione, a Brescia triste record: 92,6 milioni di ore

Nal 2020 la pandemia ha fatto schizzare le richieste di ammortizzatori sociali come mai accaduto prima
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CIG, MAI COSI' TANTE ORE
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Nel 2020 Brescia sfonda il tetto dei 90 milioni di ore di cassa integrazione guadagni richieste. Per la precisione, 92 milioni e 679mila ore, di cui 63,29 milioni autorizzate agli operai e i restanti 29,38 milioni agli impiegati. Numeri da far tremare i polsi, che nemmeno la crisi del 2008 a seguito al crollo della Lehman Brothers aveva palesato: nel 2009 e nel 2010, infatti, le ore di cig autorizzate nel nostro territorio erano state pari a 50 e 59 milioni. Dei 92,679 milioni di ore autorizzate nel corso dell’anno della pandemia, per gran parte, pari a 72 milioni di ore, riguardano la cassa integrazione ordinaria, mentre le ore di cig straordinaria sono state 2,9 milioni e quelle in deroga 17,5.

Inutile dire che a pesare, sul calcolo dell’anno appena concluso, sono soprattutto i numeri del mese di aprile, che come noto ha visto oltre 30 milioni di ore di cassa autorizzate: l’insorgere dell’epidemia in Italia a fine di febbraio e i provvedimenti normativi emanati a partire da marzo hanno determinato delle misure elevatissime degli indici congiunturali di aprile rispetto a marzo, mese in cui l’istituto non aveva ancora effettuato lavorazioni relative all’emergenza (a marzo 2020 le ore di cig autorizzate erano state solo 253.693).

Guardando ai dati di dicembre 2020, si riscontra una riduzione del trend rispetto a novembre, che invece aveva visto una leggera accelerazione: se a novembre le ore di cig autorizzate nella nostra provincia erano state 6,2 milioni, a dicembre sono scese a 4,5. Di queste, 2 milioni 731mila ore sono state di cig ordinaria, 1 milione 652mila ore di cassa in deroga e le restanti di straordinaria: il maggior numero di richieste, pari a quasi 3 milioni, sono state di cig per gli operai, mentre per gli impiegati le richieste sono arrivate ad un milione e mezzo. Inutile dire che la nostra provincia paga lo scotto di un territorio fortemente vocato al manifatturiero.

Confrontando i numeri del 2020 bresciano con quello di altri territori «simili», si nota infatti come non siano poi molto diversi: in provincia di Bergamo, nel 2020, le ore autorizzate sono state praticamente identiche (92,7 milioni), mentre a Milano hanno superato i 311 milioni. Complessivamente, la Lombardia è il territorio che paga il prezzo più alto: nel 2020 le ore di cig autorizzate hanno superato la soglia dei 716 milioni, di cui quasi 500 di cig ordinaria.

A livello nazionale, sono state oltre 4 miliardi le ore di cig autorizzate nel 2020. Per la precisione, 4.048,6 milioni dal 1° aprile al 31 dicembre 2020, di cui 1.901 milioni di cig ordinaria, 1.349,2 milioni per l’assegno ordinario dei fondi di solidarietà e 798,4 milioni di cassa in deroga. Sempre a livello nazionale, a dicembre 2020 sono state autorizzate 288,1 milioni di ore di cassa, con una variazione congiunturale di -22,6% su novembre 2020.

Per la cig ordinaria, i settori che hanno assorbito il maggior numero di ore sono la fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici ed elettrici con 18,4 milioni di ore, il metallurgico con 17,4 milioni, il tessile e abbigliamento con 10,2; seguono le costruzioni con 9,5 milioni di ore e pelli, cuoio e calzature con 7,2. Questi 5 settori in termini di ore autorizzate assorbono il 62% di quelle di dicembre. Per la cig in deroga il settore che ha avuto il maggior numero di ore è stato invece il commercio (33,9 milioni) seguito da alberghi e ristoranti (20,4), attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese con 5,8. I3 settori assorbono l’86% delle ore autorizzate a dicembre per la cig in deroga.

 

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