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Cantina Valtenesi, altro tentativo di vendita: si parte da 954mila euro

All’asta il 90,625 per cento del capitale: la società di Moniga è nota per il brand «La Pergola»
Uno scorcio delle colline della Valtenesi
Uno scorcio delle colline della Valtenesi
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Nuova chiamata, il prossimo primo di ottobre, per l’asta che aggiudicherà la vendita del 90,625% del capitale sociale (ossia 725mila euro su un totale di 800mila) della Società agricola Cantina della Valtenesi e della Lugana di Moniga del Garda, nota ai più con il brand Cantine La Pergola.

La procedura, messa nero su bianco dall’avviso pubblicato dal Tribunale di Pavia lo scorso 10 maggio, mette infatti per la seconda volta all’incanto (la prima asta, deserta, risale al 21 marzo scorso) la quota di maggioranza della società a responsabilità limitata appartenente alla pavese Cantina di Canneto, in fallimento dal 2022 e a gennaio acquistata (sempre con asta, alla cifra di 2,07 milioni di euro) dalle trapanesi Cantine Ermes, che mettono così un «piede» nel territorio dell’Oltrepò Pavese. E che, peraltro, sembrerebbero in pole position tra gli acquirenti anche del lotto riguardante la cantina gardesana produttrice di Lugana e Valtenesi.

La procedura

L’asta per aggiudicarsi la maggioranza di Cantine La Pergola è fissata per martedì primo ottobre, alle 11, nello studio del liquidatore Gino Mario Socci, in viale Monte Grappa 20, a Vigevano. Il prezzo base è fissato a 954 mila euro (la prima aveva bandito la proprietà a 1,272 milioni), con rilancio minimo di 10mila euro e la possibilità di presentare un’offerta a partire da 715mila e 500 euro.

Colui che si aggiudicherà la vendita avrà dunque il compito di gestire la società di Moniga che, vale la pena di precisarlo, a differenza della cooperativa sociale Cantine di Canneto continua ad operare sul territorio, ed ha chiuso il bilancio del 2023 con un fatturato che si aggira attorno a 1,3 milioni di euro: conta oggi 14 dipendenti e certo fa gola a parecchi, complice anche la presenza in loco (all’asta vanno due immobili, in parte su tre piani, con parcheggio antistante e rimessa per trattori e mezzi agricoli sul retro) dell’enoteca «Garda & Vino», che da oltre 30 anni vende al pubblico una abbondante selezione di etichette dell’area gardesana, con grande appeal anche sotto il profilo dell’enoturismo, come noto particolarmente di appeal sulla sponda gardesana.

Le voci

Nell’attesa della data fatidica, intanto, tra gli addetti crescono i rumors sull’interesse nei confronti della cantina gardesana da parte dei siciliani, che così riuscirebbero ad estendere ulteriormente la loro presenza in terra Lombarda.

Quanto al fallimento della Cantina sociale di Canneto, in molti ricorderanno il «caso», balzato alle cronache nazionali alla fine del 2000 quando, con l’operazione «Dioniso», i carabinieri di Stradella e la Guardia di finanza di Voghera arrestarono l’allora presidente, la sua vice, due enologi e un mediatore (coinvolti anche due conferitori di uve, all’epoca destinatari di misura cautelare non agli arresti ma con obbligo di firma), con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari, nonché alla falsificazione e all’emissione di fatture o di altri documenti per operazioni inesistenti. Nel 2021 la cooperativa ha avviato la procedura di fallimento e nel 2022 è scattato il sequestro preventivo per complessivi 740mila euro. 

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