Economia

«Ca’ de Alby» è il regno in cui crescono le lumache

Nel 2019 Alberto Labemano, classe ’98, ha avviato un’attività di elicicoltura
L’allevamento Ca' de Alby occupa seimila metri quadrati - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’allevamento Ca' de Alby occupa seimila metri quadrati - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un sodalizio tra la qualità e il territorio, tra la cucina e la terra delle montagne che lo circondano, tra la manualità e il benessere: sono questi gli ingredienti fondamentali di Ca’ de Alby, l’attività di elicicoltura nata ad aprile 2019 sotto la guida di Alberto Labemano, polavenese classe 1998. File di campi che si estendono per quasi seimila metri quadri di terreno tra Polaveno e Iseo, in una delle rare zone pianeggianti del territorio.

«Non sarei voluto andare in nessun altro luogo - dice -, non volevamo aprire un’attività lontana da questa terra, dalle montagne, dai suoi ritmi. Restare qua è stato qualcosa di istintivo».

Un’avventura iniziata nel 2018, quando i genitori di Alberto, durante una gita a Passirano, si imbattono in un allevamento di lumache e, rimasti affascinati, decidono di approfondire la questione, frequentando un corso sulla materia a Cherasco.

«Ne siamo rimasti entusiasti - ha spiegato mamma Carla - e abbiamo subito proposto la cosa ad Alberto, che all’epoca aveva vent’anni e lavorava in una trattoria. Lui è stato subito conquistato dal progetto e ha deciso di lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria giovanile».

Da lì hanno avuto inizio i lavori per la tiratura delle reti e la creazione dei campi - rigorosamente all’aperto - dove vengono allevate le lumache. «Utilizziamo un metodo a ciclo naturale completo, senza l’introduzione di farinacei: le lumache hanno bisogno di verdure come radicchio, cavolo e trifoglio, che creano l’ombra e l’umidità necessarie e con le quali si alimentano. Sono animali delicatissimi, nei confronti dei quali servono cure e attenzioni particolari. Anche così nel nostro allevamento la mortalità è molto alta, circa al 75%: bisogna stare attenti alle condizioni atmosferiche, al vento, alla pioggia e all’alimentazione».

Alberto ha sempre avuto il supporto del consorzio di elicicoltura di Cherasco e del suo presidente, Giovanni Avagnina, il primo ad introdurre quarant’anni fa la pratica dell’elicicoltura in Italia. «Facciamo parte anche della Filiera Lumache Italiane, una garanzia di qualità e di metodologie corrette nell’allevamento: le lumache sono da vendere entro 18 mesi, cosa che non sempre viene rispettata o controllata nella carne che arriva dall’estero. Noi invece rispettiamo questi dettami, e lasciamo che le lumache crescano su un terreno verificato ed analizzato chimicamente».

Dagli animali si ottengono sia carne sia bava purissima, che diventa un ingrediente fondamentale per numerosi prodotti cosmetici. «La carne di lumaca ha un altissimo valore proteico ed è una delle migliori carni bianche in commercio: noi mandiamo i nostri animali al consorzio, dove vengono macellati e inscatolati o al naturale o con sughi. Vendiamo anche le lumache vive o spurgate. La linea cosmetica invece si avvale dell’aiuto di Donatella Veroni, che ha brevettato un metodo di sbavatura che utilizzando l’ozono lascia in vita gli animali e permette di estrarre una bava purissima. Con questa vengono realizzati prodotti per viso, corpo, mani, capelli e saponette».

 

 

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