Economia

BuddyJob, la app per aiutare i giovani nella giungla del lavoro

Un gruppo di professionisti tra i 30 e i 40 anni fornisce gratuitamente informazioni sull’occupazione, dall’orientamento al curriculum
Un ragazzo
Un ragazzo
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Vuole diventare il «Tinder del lavoro»: un luogo in cui fare match con la posizione dei propri sogni. E a dichiararlo sono gli stessi ideatori. Si chiama BuddyJob la nuova piattaforma che affronta il problema della mancanza di talenti ridefinendo le regole fondamentali del recruiting: dall’orientamento al cv.

In un’epoca in cui i giovani trovano maggiore difficoltà ad orientarsi nel mondo del lavoro e con il curriculum tradizionale che sembra non riuscire a stare al passo coi tempi, l’app gratuita consente ai ragazzi di identificare una sorta di guida che possa orientarli nella giungla del lavoro con consigli e condivisione della propria esperienza. Ricorda qualcosa? Sembrano i navigator di vecchia memoria legata al Reddito di Cittadinanza. In questo caso, si tratta di persone tra i 30 e i 40 anni, che operano in vari settori (dall’editoria al marketing alla ristorazione) e che hanno voglia di mettere a disposizione la loro esperienza, in modalità informale, per orientare le nuove generazioni. D’altronde diversi studi hanno dimostrato quanto la trasmissione di conoscenza tra pari possa essere efficace per innescare processi di crescita.

Condivisione alla base

«Parlare con qualcuno che ci è già passato, che non è chiamato a insegnare, ma a condividere può essere un gancio potente soprattutto per i più giovani che, di conseguenza, potranno affrontare il percorso di candidatura in maniera più mirata e con minori ansie», spiegano i responsabili del gruppo OneDay (lo stesso di ScuolaZoo).

E dunque nella visione di BuddyJob il curriculum va in soffitta per essere sostituito da un incontro tra i valori e le competenze richieste dalle aziende e le aspirazioni e le abilità dei candidati.

Come funziona

Dopo aver risposto ad alcune domande mirate ed essersi descritti in 400 caratteri, la piattaforma finalizza l’incontro tra il candidato e l’azienda più vicina alle sue caratteristiche, a cui poi spetterà l’onere di portare a termine il percorso di recruiting contattando direttamente il candidato.

E se il match non dovesse andare a buon fine, ci sarà sempre un Buddy pronto a offrire il suo supporto per la prossima ricerca. Se l’app funzionerà e troverà una soluzione ai problemi dell’incontro tra lavoratore e impresa lo dirà solo il tempo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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