Brevetti, Brescia rallenta il passo: presentate «solo» 241 domande

Lo scorso anno sono state oltre duecento (per la precisione 241, contro le 308 del 2021, fonte Uibm) le domande di brevetto provenienti dal territorio bresciano depositate all’Ufficio italiano brevetti e marchi, lo «sportello» del Ministero delle Imprese e del made in Italy (ex Sviluppo economico), che si occupa principalmente dell’attività di registrazione e della concessione di diritti di proprietà industriale.
Un calo, quello evidenziato nella nostra provincia, che si rispecchia nel trend nazionale: nello stesso anno e domande passare da 4.921 a 4.864, ponendo il nostro Paese in undicesima posizione a livello europeo (fonte Epo).
La Lombardia, come sempre nel quadro nazionale, con le sue 2.872 domande depositate su oltre 4 mila (erano 3.502 nel 2021) fa la parte del leone, mentre la nostra provincia si posiziona al secondo posto della classifica regionale, seconda solo a Milano che di domande di brevetto nel 2022 ne ha contate 2.443.
Il punto
Peraltro, vale la pena di segnalare che soprattutto sul fronte dei brevetti ormai ben poco transita attraverso gli uffici camerali, che ricevono invece per lo più domande di registrazione di marchi, disegni ecc. Ormai, infatti, la pratica per depositare un brevetto può essere effettuata direttamente online, e spesso ad occuparsene sono peraltro società ad hoc, soprattutto per quanto attiene le invenzioni dei grandi player, ma non solo.
Scorrendo l’elenco dei brevetti bresciani, dunque, ci si trova di tutto un po’. Anche perché l’Uibm riceve non solo le richieste relative al brevetto per invenzione (una soluzione nuova ad un problema tecnico), ma anche quelle relative ai cosiddetti «brevetti per modello di utilità», che invece migliorano o rendono maggiormente utilizzabile un prodotto già esistente, passando anche per le richieste relative alla domanda di brevetto per invenzione industriale «da Pct», ossia un brevetto che facilita l’ottenimento di una protezione per le proprie invenzioni anche negli Stati membri.
Sotto la lente
Inutile dire che le voci più interessanti sono quelle che riguardano non i brevetti per modello di utilità ma quelli per invenzione industriale, da Pct o meno, perché sono quelli che racchiudono le vere «novità» sul fronte del procedimento industriale, particolarmente accattivanti per un territorio attivo come il nostro. Ed alcune balzano all’occhio. Una di queste, ancora in esame, riguarda ad esempio un nuovo sistema di selezione di uno strozzatore per un fucile per il tiro a volo, richiesta presentata niente di meno che dalla Fabbrica d’Armi Pietro Beretta di Gardone Valtrompia, mentre Antares Vision di Travagliato ne ha depositata una per una nuova bilancia per il riconoscimento automatico di un oggetto.
Ancora, la srl Plus Biomedical ha depositato una domanda, anch’essa ancora in «proprociettivo» per la prevenzione o riabilitazione dell’articolazione dopo una operazione, mentre startup innovativa Nuove Iniziative Bresciane ha avanzato una richiesta per un nuovo contenitore trasportabile polifunzionale.
Non mancano anche domande più di nicchia, da quella relativa ad una nuova tipologia di maglietta con rinforzo sulle cuciture di collo e spalle, a quella di un pannolino riutilizzabile «senza arricci nel giro cosce e vita», arrivando ad un «primer» applicabile ad un prodotto in materiale composito derivante dal legno.
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