I binocoli medicali di Univet, strumenti digitali e intelligenti

Francesca Zani
La società di Rezzato, tra le prime dieci al mondo nella produzione di loupes, nel 2024 ha raggiunto un fatturato di 54 milioni. Oggi è una realtà leader nel settore della sicurezza per l’industria e per il medicale hi-tech
Gli occhiali con realtà aumentata di Univet
Gli occhiali con realtà aumentata di Univet
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Univet trasforma gli occhiali medicali in strumenti intelligenti e capaci di integrarsi con sistemi di assistenza remota. La società di Rezzato, fondata nel 1997 da Armando Portesi, oggi affiancato dal figlio Paolo in qualità di Ceo, si è trasformata in questi anni da laboratorio artigianale di occhiali da sole per prestigiosi marchi italiani e stranieri, in una realtà leader del settore della sicurezza per l’industria e per il medicale hi-tech. La nuova metamorfosi di Univet arriva grazie all’adozione di applicazioni che permettono agli occhiali di trasmettere immagini in tempo reale, dati di lavorazione e supporto tecnico a distanza.

«Un progetto nel quale crediamo molto – sottolinea Paolo Portesi –  e che stiamo ancora perfezionando, ma ci darà grandi soddisfazioni». La società nel 2024 ha segnato un fatturato consolidato di 54 milioni di euro, in crescita da 7 anni di circa il 12% annuo; i dipendenti sono 270 dipendenti, di questi 170 nella sede di Rezzato e circa 100 negli stabilimenti produttivi e nelle filiali di 15 paesi nel mondo. «Esportiamo i nostri prodotti nel mondo – chiosa il Ceo –. I dazi non ci fermeranno, troveremo soluzioni soddisfacenti».

I numeri

Il ceo Paolo Portesi
Il ceo Paolo Portesi

L’high-tech made in Italy, che ha permesso all’azienda di diventare leader in Italia e, fra le prime 10 società al mondo, nella progettazione e produzione di «loupes», ovvero binocoli chirurgici e dentali che oggi valgono il 35% della produzione dei 9,8 milioni di pezzi, esportati per il 70% in 60 paesi del globo. Si tratta di lenti confezionate su misura dell’utilizzatore finale, adattate alla forma del volto, alla postura dell’utente per un comfort estremo. Proprio per completare l’utilizzo di queste lenti e binocoli, la società sta specializzandosi anche nella produzione di illuminatori di nuova generazione, integrati nei sistemi ottici. Il 55% dei ricavi dell’azienda arriva invece dagli occhiali «safety» per i professionisti del settore industriale, mentre il restante 10% riguarda gli occhiali laser.

La storica sede

La società nei mesi scorsi ha fatto un altro investimento che va nella direzione della visione evolutiva della società: ha trasformato il primo e storico sito produttivo da 600 metri quadrati, in una Arena polifunzionale pensata per connettere idee, innovazione e persone. Una sorta di «piazza industriale» finalizzata a valorizzare il capitale umano e culturale che ruota attorno a Univet, aprendosi anche al territorio con mostre aperte al pubblico, come quella curata da Simonetta Del Bono, dal titolo «De là de la visiù, Beyond the vision», che ha visto un gruppo di artisti come Aurelia Alberti, la fotografa Celeste Cima e lo scultore Roberto Visani, esporre le proprie opere, il cui tema era la forza silenziosa della natura, aiutati idealmente dalle lenti per ingrandirne ogni dettaglio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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