Brescia, all’asta immobili per quasi 472 milioni di euro

In tutta Italia sono stati 116.637 gli immobili oggetto di aste immobiliari pubblicate nel 2020 durante il solo periodo di attività dei tribunali: il controvalore a base d’asta è stato di circa 16,98 miliardi di euro, per un valore medio di 64.700 euro.
E Brescia? È - su 107 province italiane - la settima in Italia per numero di pubblicazioni lo scorso anno quando sono state «liberate» 2.636 aste per un controvalore di quasi 472 milioni di euro. Nel 2019 ne erano state pubblicate 6.667 e di queste ne sono state aggiudicate il 29%, pari a circa 1.933 lotti.
Di conseguenza la differenza tra le aste ancora da aggiudicare e le pubblicate nel 2020 porta a un dato di mancanza di pubblicazione di 2.097 lotti che non hanno visto pubblicazione lo scorso anno. Quando tutto tornerà alla normalità, verranno sommate alle non aggiudicate del 2020 ed a tutti i pignoramenti che non hanno avuto attuazione a causa del decreto che li ha sospesi. Il quadro. Il dato è contenuto in una ricerca del Centro studi AstaSy Analitics di Npls Re_Solutions contenuto nel Report Aste 2020-Time Out, da cui emerge come sia impossibile parlare oggi di un calo percentuale, in quanto gli incanti stessi si sono rimandati causa pandemia, e alcuni ancora lo sono conseguentemente all’emergenza sanitaria.
Non sarebbe infatti statisticamente corretto raffrontare il dato 2020 con quello del 2019, quando le pubblicazioni erano state 204.632 per un controvalore di immobili complessivo a base d’asta di circa 28,4 miliardi con un valore medio di circa 65mila euro. Secondo Astasy, è possibile dire che, ove non vi fossero state delle alterazioni così gravi al sistema dovute dai protocolli avanzati per far fronte alla pandemia, il numero quest’anno avrebbe potuto, statisticamente, aggirarsi intorno alle 240.000 unità. Emerge allora che le aste potenzialmente rinviate sono state circa 123.000. Nel dettaglio. Lo studi presenta numerosi elementi d’interesse: venti province, tra cui Brescia, controllano da sole più del 42% su base nazionale, e Brescia rappresenta il 2,26%.
La procedura più vecchia nella nostra provincia è del 2001 e colloca gli uffici bresciani della provincia nella parte alta della graduatoria: quinto posto, considerando che c’è una procedura in Italia che risale alla prima metà degli anni Settanta, ed altre alla secondo metà 1976, o al 1985. Mirko Frigerio, fondatore e vicepresidente esecutivo Npls Re Solutions e presidente del Centro Studi AstaSy Analytics, ha commentato: «Il mancato recupero nell’anno 2020 è potenzialmente stimabile in circa 8,6 miliardi di euro, assunto dalla differenza dei valori posti in asta nel 2019 rispetto ai valori del parziale 2020.
È questa quindi la cifra che i creditori non recupereranno nei business plan dell'anno 2020, ma non possiamo ancora parlare di perdita, al momento si tratta solo di un allungamento dei tempi». In Lombardia Milano precede - di poco - Bergamo: nel capoluogo della regione 4.092 aste, con il 21,01% lombardo, a Bergamo 3.397 (17,44%) ed a Brescia 2.636 (13,53%) numeri importanti che tuttavia sono lo specchio di un’economia che - solida nei suoi fondamentali - presenta tuttavia in alcuni settori (edilizia in primis) delle criticità.
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