Economia

Bonomi, con il nuovo assetto le vendite a 237 milioni: «Nel 2022 già un +20%»

In meno di un anno acquisite quattro società «Abbiamo già stanziato 26 milioni di investimenti»
Aldo e Carlo Bonomi - © www.giornaledibrescia.it
Aldo e Carlo Bonomi - © www.giornaledibrescia.it
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I risultati raccolti dal gruppo Rubinetterie Bresciane a fine 2021 e nei primi sette mesi di quest’anno confermano che anche stavolta la strada intrapresa dai fratelli Aldo e Carlo Bonomi è quella giusta.

Per tempo i due imprenditori bresciani avevano annunciato una crescita per linee esterne (ma non solo) e in meno di un anno hanno messo a segno quattro acquisizioni: la Tvl-Tecnovielle (raccorderia idraulica e valvole a sfera) di Lumezzane, la Ghibson Italia (valvole a farfalla) di Zola Pedrosa, La Penta (valvole a sfera) di Mazzano e la svedese Avs Ab (società commerciale).

«In questo modo abbiamo ampliato l’offerta di prodotto - concordano Aldo e Carlo Bonomi - e incrementato la nostra quota di mercato all’estero. In Italia siamo tra i leader di settore, in Europa un po’ meno e a livello mondiale, il mercato che più ci interessa in termini di crescita, restiamo tra gli operatori più piccoli». Inevitabile a questo punto aspettarsi altri «colpi», ma probabilmente non nel breve periodo. «Abbiamo fatto un passo avanti - spiega Aldo Bonomi - e adesso dobbiamo integrare al meglio queste quattro realtà nel nostro gruppo. Non siamo alla caccia di altre società - ammette - tuttavia siamo consapevoli che se ci sarà l’occasione non ce la faremo scappare».

Il punto

Sorride il fratello Carlo, che con complicità ribadisce «i due errori da evitare per non fallire: litigare tra soci e fare il passo più lungo della gamba. Fortunatamente - constata - i nostri figli sono bene integrati in azienda e sono il nostro futuro. Siamo quindi convinti che il nostro passaggio generazionale stia andando a buon fine».

E poi ci sono i numeri del 2021 a dimostrazione dell’ottimo stato di salute del gruppo. A parità di raffronto con il perimetro societario del 2020, i Bonomi hanno registrato una crescita dei ricavi da 189,7 a 237,7 milioni, e del Margine operativo lordo, da 36,52 a 48,5 milioni. Senza dimenticare l’utile, che sale da 19 a 21 milioni, e la forza lavoro, da 544 a 558 dipendenti.

Il primo bilancio consolidato di gruppo, invece, per effetto di diversi giochi contabili riporta un monte ricavi pari a 245,29 milioni, un Mol di 61 milioni e un utile di 25,6. «Il nostro obiettivo è quello di raggiungere i 300 milioni di euro di volume d’affari - non nasconde Aldo Bonomi -. E con questo fine abbiamo stanziato per il 2022 altri 26 milioni di investimenti, dopo i 21,5 milioni spesi lo scorso anno e i 28,2 milioni del 2020».

Da questo punto di vista, nonostante gli shock subiti dai mercati di recente, già nei primi sette mesi dell’anno si riscontra un ulteriore aumento dei volumi di vendita del 20%, complice anche l’aumento dei prezzi. «La diversificazione dell’attività ci ha aiutato - continuano Aldo e Carlo - così come la nostra flessibilità e il magazzino che da sempre ci dà un margine di vantaggio sugli altri operatori di mercato. Anche quest’anno si chiuderà in positivo, ma siamo obbligati a pensare fin da ora al futuro, al 2023 e al 2024, e questo ci dà un po’ di preoccupazione».

La domanda a questo punto sorge spontanea: voi avete mai ricevuto un’offerta d’acquisto del gruppo? «Tutti i giorni, ma non siamo in vendita - chiude con un ghigno Aldo Bonomi -. Bensì pronti all’acquisto».

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