Economia

«Bialetti, molta incertezza sulla continuità aziendale»

I revisori contabili formalizzano le perplessità sul futuro del gruppo di Coccaglio. Nel 2022, 4 milioni di debiti
Il gruppo di Coccaglio è in una situazione delicata - © www.giornaledibrescia.it
Il gruppo di Coccaglio è in una situazione delicata - © www.giornaledibrescia.it
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I revisori contabili di Bialetti Industrie, nella relazione sul bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 dal gruppo bresciano quotato a Piazza Affari, evidenziano «l’esistenza di una incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società e del gruppo di continuare ad operare come entità in funzionamento». 

Al di là dell’estremo burocratese utilizzato dai professionisti di Kpmg, i revisori di Bialetti Industrie identificano in particolare nella relazione di bilancio redatta dagli amministratori della società di Coccaglio la «permanenza di tale incertezza» per ciò che riguarda la «capacità della società e del gruppo di raggiungere gli obiettivi del nuovo piano e di rispettare i covenant» e al «perfezionamento della procedura di dismissione Bialetti che consenta il rimborso dell’indebitamento finanziario esistente». L’accordo di ristrutturazione con i creditori (siglato a fine 2021) prevede tra gli altri aspetti effetti la procedura di dismissione dell'intera azienda Bialetti e delle partecipate detenute da Bialetti Holding e da Sculptor Ristretto Investments.

Il punto

Poche settimane fa, a fine marzo, il gruppo bresciano aveva anticipato alcuni risultati raggiunti nel precedente esercizio. Il 2022 della Bialetti Industrie si è chiuso con una perdita di 4 milioni di euro. «Un risultato - evidenziava una nota del gruppo - influenzato dall’impatto degli oneri finanziari e dalle perdite su differenze cambi». Nell’ultimo anno, inoltre, seppur Bialetti Industria abbia conseguito ricavi consolidati per 152,9 milioni, con un incremento del 3,9% rispetto al 2021, e il risultato operativo risulti positivo per 12,9 milioni, l’indebitamento finanziario netto aumenta a 106,6 milioni (era di 105,2 milioni di euro nel 2021).

«Guardiamo con fiducia all’anno appena iniziato - commentava tuttavia il presidente Francesco Ranzoni pochi giorni fa -. Il gruppo possiede tutti gli elementi, l’esperienza e l’ambizione per raggiungere gli obiettivi strategici di breve e lungo termine». Ora dovrà concretamente dimostrarlo al mercato.

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