Economia

Bialetti non riesce a pagare i debiti: nuovo Piano industriale

L'azienda bresciana torna a boccheggiare, questa volta per la crisi legata all’epidemia di Covid
L'interno di un punto vendita Bialetti
L'interno di un punto vendita Bialetti
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Bialetti torna a boccheggiare, questa volta per la crisi legata all’epidemia di Covid. La società della moka per il caffè non riesce a far fronte agli obblighi di pagamento previsti dalla manovra varata nel 2019 e in particolare dall'accordo di ristrutturazione del debito con le banche omologato ex articolo 182-bis della legge fallimentare, nonché da un prestito obbligazionario da 35,8 milioni di euro. Bialetti Industrie ha quindi approvato un nuovo piano industriale e una nuova manovra finanziaria e con essi un nuovo accordo di ristrutturazione dei debiti con Sculptor Ristretto Investments, veicolo gestito e amministrato da Sculptor Capital, con Moka Bean (veicolo di cartolarizzazione dei crediti costituito ai sensi della Legge 130/99), Amco, Banca Finanziaria Internazionale, Loan Agency Services, Bialetti Holding e Illimity Bank.

Il nuovo Piano industriale prevede linee strategiche coerenti con il Piano industriale 2019, che tuttavia riflettono e tengono conto del mutato scenario macroeconomico e si caratterizzano, quindi, per previsioni di crescita più graduale e maggiore orientamento ai canali commerciali digitali. Confermati i fondamenti del vecchio piano, ossia la focalizzazione del Gruppo Bialetti Mondo Caffè (caffettiere, macchine per caffè, caffè macinato e in grani e capsule), razionalizzazione e riduzione del numero dei punti vendita con il mantenimento dei soli store più efficienti. Di nuovo c'è l'obiettivo di espansione in mercati esteri e sul mercato digitali. Più in dettaglio, il Gruppo Bialetti punta a crescere negli Usa e in Germania attraverso nuove filiali commerciali, a sfruttare il know how costruito con Amazon per crescere in tutta Europa e a al rafforzamento del canale di vendite online (Amazon in Europa e Alibaba in Cina).

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Se rimane per quest'anno l'obiettivo di un utile di 6,9 milioni i ricavi vengono abbassati da 189,3 a 153,7 milioni e i target finali del piano slittano di un anno al 2024, quando l'azienda bresciana prevede ricavi per 166,9 milioni e un utile di 2,5 milioni. Il nuovo Piano industriale, in sostanziale coerenza con il vecchio e sotteso all'accordo di ristrutturazione 2019, prevede rilevanti operazioni di dismissione di asset funzionali ad una maggiore focalizzazione del business della società sulla promozione e vendita dei prodotti a maggior marginalità, tra cui i prodotti del segmento caffè.

Il nuovo accordo di ristrutturazione del debito prevede, tra le altre cose con riferimento ai 64 milioni di debiti chirografari, la remissione da parte di Illimity e Amco di crediti per circa 20 milioni. È prevista inoltre la conversione in strumenti finanziari partecipativi equity (e non di debito) del 14% dei crediti vantati nei confronti da Illimity per 5 milioni e da Amco per 3 milioni per una conversione complessiva di circa 8 milioni e la possibile conversione in altri strumenti partecipativi dei crediti vantati da Moka Bean la cui conversione sarà necessaria per preservare un patrimonio netto non inferiore a 3,5 milioni.

 

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