Beretta: il fatturato del gruppo sale a 1,5 miliardi

Un’acquisizione destinata a cambiare la storia del più antico produttore di armi al mondo. L’accordo per rilevare il 100% della svizzera Ruag Ammotec da parte di Beretta Holding è per dimensioni la più grande operazione mai realizzata da un gruppo privato nel settore della difesa. Pietro Gussalli Beretta ci lavorava da quasi tre anni. «È stato un grande sforzo - confida il presidente -. Tre mesi fa eravamo in 11 a volere la divisione munizioni di Ruag. C’è stata battaglia, ma alla fine siamo riusciti a spuntarla».
In corsa per rilevare il primo produttore europeo di munizioni si erano fatti avanti, tra gli altri, i norvegesi di Nammo (Nordic Ammunition Company), i cechi di Czechoslovak Group e di CZ Group. Gli svizzeri hanno scelto Beretta Holding. Bocche cucite sul valore dell’operazione che, in base ai multipli medi di mercato, potrebbe essere stata finalizzata per una cifra di svariate centinaia di milioni di euro. A convincere, accanto ad un’offerta giudicata indubbiamente «vantaggiosa», sono state anche le garanzie date dal gruppo bresciano sulla valorizzazione degli stabilimenti produttivi acquisiti e dei suoi 2.700 dipendenti.
5 siti produttivi
Ruag Ammotec è la divisione munizioni della svizzera Ruag International, controllata dal governo di Berna. Un campione del settore, titolare di marchi prestigiosi quali Rws, Norma, Rottweil, Geco che ora si aggiungeranno al già ricco porfolio Beretta. Passo stategico fondamentale per l’internazionalizzazione del gruppo. Nel perimetro dell’operazione entrano cinque stabilimenti produttivi: accanto al quartiere generale di Thun (dove lavorano 400 persone) ci sono le fabbriche in Svezia, Ungheria e Stati Uniti, ma soprattutto il sito tedesco, in Baviera, che diventa la prima fabbrica Beretta per numero di dipendenti, 1.600. Le pratiche per ottenere le approvazioni governative del passaggio di proprietà sono state già avviate: la finalizzazione entro i prossimi sei mesi.Sinergie
Nessuna sovrapposizione, solo sinergie e perfetta complementarietà. «Abbiamo le armi da fuoco, siamo leader nelle ottiche: con Ruag Ammotec avremo anche le munizioni - commenta il presidente -. Beretta Holding diventa un unicum in Europa per tecnologia e know how, perché saremo presenti in modo significativo in tutte e tre queste aree strategiche. Attraverso il dialogo di questi tre mondi potremo ottenere grandi benefici anche nello sviluppo di nuove tecnologie». Senza dimenticare i vantaggi sotto il profilo commerciale: Beretta è infatti tradizionalmente molto forte negli Usa, mentre Ruag Ammotec è presente capillarmente in Europa.
Un Ebitda di 300 milioni
I numeri dell’operazione sono impressionanti: Beretta Holding diventa una multinazionale da 6.000 dipendenti, tra Europa e Stati Uniti; con un fatturato consolidato che passa da 900 milioni a 1,5 miliardi; un Ebitda che sfiora i 300 milioni di euro per un rapporto Ebitda fatturato del 20%; su un totale di oltre 50 controllate operanti nel mondo. «Le nuove dimensioni saranno strategiche per affrontare le importanti sfide del mercato della difesa europeo nei prossimi anni - chiosa Gussalli Beretta -. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha imposto nuove priorità».
La Germania nei giorni scorsi ha fatto il primo passo avanti stanziando 100 miliardi di euro per equipaggiare le Forze armate (Bundeswehr), vale a dire più del 2% del prodotto interno lordo del Paese. «Verrà seguita da altri Paesi europei - commenta Gussalli Beretta -. Nostro compito è offrire gli strumenti per intraprendere questi passi nel modo tecnologicamente più efficiente». Ad assistere Beretta Holding nell’operazione sono stati BNP e Mediobanca: «Siamo stati in particolare soddisfatti della profonda comprensione, della piena dedizione e dell’elevata professionalità di Mediobanca, da sempre così vicina alle aziende familiari impegnate a livello globale».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
