Economia

Beretta chiude un 2021 da record con la fabbrica sempre più green

La produzione segna un +60% rispetto al 2019. Inseriti in azienda 176 nuovi lavoratori
Carlo e Franco Gussalli Beretta con Carlo Ferlito - Foto © www.giornaledibrescia.it
Carlo e Franco Gussalli Beretta con Carlo Ferlito - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Cromature galvaniche addio: Fabbrica d’Armi Pietro Beretta dà spazio ad un processo alternativo di trattamento dei propri prodotti eliminando dai processi produttivi l’utilizzo di cromo esavalente, elemento dall’impatto pesante sull’ambiente. Ad accompagnare l’azienda di Gardone nel programma Life dell’UE (strumento a sostegno di progetti innovativi e dimostrativi che promuovono la sostenibilità) un team interamente bresciano composto da Csmt Gestione, Polo Tecnologico di Brescia (che ha sede in Università) e Officina Liberty che dal programma Life - che ha una dotazione di 5 miliardi dal 2021 al 2027 messi a disposizione dell'UE per i progetti migliori con contributi al 60% dei costi - con Cromozero di Beretta hanno ottenuto 1,7 milioni.

Il bilancio

Alla fine di un anno di soddisfazione (fatturato + 10% a 212,7 milioni, ebitda 13% , autorizzati 7,1 milioni di investimenti in impianti ed altri cinque sono in fase di programmazione) Franco Gussalli Beretta, presidente di Fabbrica d’armi, ha presentato un esercizio di lavoro «con record produttivo rispetto al periodo pre pandemia; per il 2022 su questo indicatore abbiamo una previsione di crescita del 10% grazie al sostegno che ci attendiamo alle due nuove piattaforme: la carabina Brx1 e il fucile sportivo Sl2, mentre per l’anno che sta per concludersi l’aumento della produzione, rispetto al 2019, è del 60%».

Oceano blu

Fabbrica d’armi ha presentato ieri il proprio modo di differenziarsi dagli altri, ovvero creare un proprio «oceano blu», figura immaginata dai due insegnanti dell’Insead parigino che nel 2005 proposero alle imprese nel libro «Blue Ocean Strategy»; un oceano dentro al quale Gardone Valtrompia ha messo processo e prodotti, ma anche il primo bilancio di sostenibilità della sua storia che si basa su tre pilastri: persone, prosperità e pianeta «racconto - ha aggiunto Franco Gussalli Beretta - puntuale di tutto quello che facciamo, dall’ambiente alle persone e per arrivare a questo tutte le aree aziendali sono state coinvolte».

Parlano i numeri: 55 milioni di litri di acqua di processo risparmiati, riduzione nel 2021 di 51 tonnellate dei consumi di plastica (grazie a imballi in cartone 100 % green) di 35 tonnellate di carta grazie alla digitalizzazione con previsione di arrivare a 51 nel 2022. Valori riassumibili in una minore immissione nell’aria di 219mila chili di Co2.

L'attrattività dell'azienda

In Beretta in campo da ieri anche la nuova generazione, con Carlo Gussalli Beretta figlio di Franco, laurea in economia in Bocconi, manager per i progetti digitali, che nel suo intervento ha ripreso il ruolo della persona in azienda «in cui da luglio 2020 (post lockdown) a oggi abbiamo inserito 176 nuove figure di cui 96 con posizioni a tempo. Il 50% degli assunti neo laureati sono donne, il 50% degli impiegati è laureato, il 15% degli operai è diplomato, l'età media 42,7 anni, l’anzianità 16, 1, il turnover bassissimo con l’1%, evidente continuità del senso d’appartenenza» ha detto il manager, annunciando la volontà di «aumentare l’attrattività della nostra azienda verso i talenti» oltre alla «sensibilizzazione e divulgazione della cultura digitale con l’obiettivo - ha ricordato il giovane bresciano - di conoscere il livello di cultura generale e la consapevolezza dell’importanza di una cultura digitale».

Se il 2021 grazie «alla resilienza dell’azienda e dei fornitori è stato un anno record» ciò è stato possibile grazie ad una pressoché totale adesione alla campagna vaccinale del personale da un lato, all’impegno dell’azienda nella prevenzione con 2.600 test tra sierologici e tamponi e ad una serie di investimenti «anti Covid» spesati in un anno per oltre seicentomila euro necessari a fare centro: in fabbrica e sul mercato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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