Economia

«Avanti coi progetti, c’è spazio per la Next Generation Brescia»

Al GdB confronto fra la cabina di regia che dovrà formulare le proposte e i funzionari della Ue. Ecco i video dei singoli interventi
UN PONTE BRESCIA-BRUXELLES
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Brescia chiama e l’Europa risponde. C’è ancora tempo e spazio per una Next Generation Brescia, un piano di rilancio economico per uscire dalla crisi all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale. Ma bisogna fare in fretta e bene, essere «pro attivi con progetti che abbiano una valenza locale con una ricaduta più generale».

Parole di Marco Buti, capo di gabinetto del commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni. Uno dei dirigenti di alto livello di Bruxelles che ieri hanno partecipato al tavolo promosso dal Giornale di Brescia e dall’European Alliance to Save Energy, la cui presidente Monica Frassoni ha moderato l'incontro assieme al direttore del nostro quotidiano, Nunzia Vallini (qui la registrazione dell'incontro integrale). La prima tappa di un percorso che dovrebbe portare a definire una proposta made in Brescia da inserire nel Recovery Plan che il Governo presenterà all’Europa.

Conterrà una sessantina di progetti al massimo da finanziare con il Recovery Fund (detto altrimenti il Next Generation EU). Una manciata. Si intuisce bene, dunque, la difficoltà della sfida, che il sistema Brescia ha raccolto. La cabina di regia, il luogo dove (auspicabilmente) si arriverà a selezionare un progetto (o più progetti nell’ambito di una strategia) è il Centro sviluppo sostenibilità, formato da Università statale, A2A, Camera di Commercio, Confindustria Brescia, Fondazione Cab, Comune di Brescia, Provincia. Domani, venerdì, si insedierà il comitato operativo.

Ecco gli interventi. 

Prima sessione: «Le linee guida europee e nazionali per il Piano italiano di ripresa e resilienza»

Marco Buti, capo di gabinetto del commissario europeo per l’Economia: «Brescia ha potenzialità enormi e può giocare un ruolo di traino per altri territori»

Mario Nava, direzione generale per il sostegno alle riforme strutturali, Commissione Europea

Claudia Canevari, capo unità Effieicienza energetica: politica e finanziamenti della Commissione Euroepa

Antonio Misiani, viceministro Economia e Finanze

 

Seconda sessione: «Brescia: piani di rilancio economico e sostenibilità ambientale»

Emilio Del Bono, sindaco di Brescia: «Puntare su progetti locali già pronti nell’ambito di maxi progetti nazionali:la mobilità dolce (come il tram), la depurazione e il risanamento della rete idrica provinciale. Certo serve una sana lobby territoriale nei confronti del Governo perché le nostre proposte vengano inserite».

Maurizio Tira, rettore UniBs: «Possiamo, anzi, dobbiamo farcela. Brescia deve candidarsi con un grande progetto, almeno da un miliardo, emblematico, che si possa fare rapidamente, sia un modello visibile, replicabile ovunque, che includa la ricerca e la formazione del capitale umano».

Giuseppe Pasini, presidente Confindustria Brescia: «La decarbonizzazione legata al settore della metallurgia e lo sviluppo dell’automotive verso l’elettrico sono due necessità. Gli imprenditori stanno ragionando sui nuovi modelli di sviluppo, che richiedono cambiamenti su cosa produrre e su come si lavora».

Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio. «Le imprese sono centrali in questa sfida, esse non sono il problema, ma la soluzione. Perché senza crescita economica non ci sono nemmeno le risorse per generare investimenti nelle tecnologie green».

Marco Menni, presidente di Confcooperative: «La direzione è quella della sostenibilità. Brescia ha una storia di protagonismo in molti campi. Può farcela a proporre un suo progetto per la Next Generation, ma la società bresciana avrà bisogno di un nuovo patto di coesione sociale per superare la crisi».

Massimo Angelo Deldossi, presidente Ance Brescia: «Con il Recovery Plan una dote di 40,1 miliardi è riservata all'edilizia, in chiave di riqualificazione. Finalmente viene riconosciuto il ruolo centrale dell’edilizia. L’ambiente costruito - sottolinea - deve essere riportato ad un livello di qualità».

Renato Mazzoncini, ad e direttore generale di A2A: «Bisogna sapere dove Brescia vuole andare da qui al 2050 - ha sostenuto - magari pensare progetti anche piccoli, ma che insieme vadano verso l’obiettivo strategico».

Ettore Brunelli, coordinatore della Consulta comunale per l’ambiente: «Serve dialogo con i cittadini ed è necessario coinvolgerli nella transizione green».

Italo Folonari, presidente Fondazione Cab: «La finanza si occupa da tempo di sostenibilità e investe sulle aziende che la praticano, più sicure e virtuose». 

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