Economia

Autotrasportatori: «Servono autisti. Sì alla sostenibilità, ma senza preclusioni»

Molti i temi sul tavolo dell'assemblea degli autotrasportatori bresciani alle prese con trasformazioni epocali oltre alla guerra in Europa
LE RICHIESTE DEGLI AUTOTRASPORTATORI
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Dopo la situazione critica della pandemia, il costo vivo del gasolio da autotrazione, la scarsità di autisti, i venti di guerra che spazzano l'Europa e condizionano il trasporto delle merci, la transizione econologica che si impone ma porta con sé numerose incognite. Molti i temi sul tavolo dell'assemblea bresciana della Fai, la Federazione degli autotrasportatori, tornata a riunirsi questa mattina per fare i punto in una delle stagioni più complicate per il settore.

Non nasconde le preoccupazioni degli operatori bresciani del comparto Giuseppina Mussetola, segretaria provinciale dell'ente: «Il prezzo del carburante sarà fondamentale ma alla luce della guerra in Ucraina siamo anche molto perplessi». In un frangente che segna un passaggio epocale, al quale gli autotrasportatori non si sottraggono affatto, ma con alcune istanze imprescindibili: «Sostenibilità sì, ma con i motori che possono viaggiare e che possono permettere alle imprese di essere competitive».

Che questo fosse uno dei temi chiave della riunione degli aderenti bresciani alla Fai era chiaro sin dal titolo dell'assemblea generale: «Dal motore termico alla transizione ecologica». Ma le criticità all'orizzonte, come detto sono diverse.

«Il problema più grosso secondo noi oggi è l'assenza di conducenti - ha sottolineato da parte sua il presidente regionale Fai, il bresciano Antonio Petrogalli -. Noi oggi abbiamo in piazzale macchine che costano 200mila euro e non abbiamo gli autisti per poterli far viaggiare. Se fermiamo i veicoli fermiamo l'economia».

Quanto alla sostenibilità, è una scelta che gli autotrasportatori rivendicano, portando come esempio l'aumento dei volumi trasportati accompagnato da un calo delle emissioni.

È con la consapevolezza di quanto fatto che i veicoli continueranno a correre - ribadisce il presidente bresciano Sergio Piardi -, e noi a cercare qual è la strada migliore, quali le normative che magari bisogna modificare per poter permettere al nostro comparto di essere sempre comunque importante, di rimanere sul mercato e di essere a disposizione dell'economia del nostro Paese per l'importanza che ricopre».

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Nuovi motori, nuove fonti di energia, ma la richiesta del Fai è che la scelta non sia ideologica ma neutrale: «L'elettrico - evidenzia Paolo Uggè, presidente nazionale degli autotrasportatori - è certamente una delle fonti. Ma noi chiediamo la neutralità tecnologica: ci sono altre opzioni da vagliare, dal diesel all'Lng. Se trattate in modo adeguato, anche queste formule possono dare un grande contributo ad un cambiamento ecologico che sia favorevole ad un ambiente meno inquinato».

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