Economia

Armiero di Brescia, redditività e solidità al top: ora la sfida è quella della sostenibilità

Il fatturato delle realtà esaminate sale del 22,7% rispetto al 2021 e supera i valori del pre pandemia
Un fucile
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È uscito, in edicola e online, Bilanci Brescia 2022, la ricerca che la redazione Economia del GdB e l'Università degli Studi realizzano sui bilanci delle prime mille aziende bresciane per fatturato. In questo articolo vi proponiamo l'anteprima dell'analisi relativa al settore Armiero.

Il settore armiero bresciano migliora ulteriormente gli ottimi risultati ottenuti nel 2021, grazie anche alla forte propensione all’esportazione. Un’indicazione sulla tendenza del mercato italiano si ritrova nei dati del Banco di prova nazionale che evidenziano, nel 2022, un incremento del 3,2% delle armi provate rispetto al 2021: questa variazione è prevalentemente dovuta alla crescita delle armi corte (sportive e comuni) e delle armi lunghe (da caccia e sportive); in contrazione le armi a salve.

Nei primi sei mesi del 2023 si registra, invece, un leggero decremento, pari al 2%, a cui contribuiscono tutte le tipologie ad eccezione delle armi a salve.

Sotto la lente

Le aziende del settore hanno sede prevalentemente in Valle Trompia: l’analisi economico-finanziaria viene effettuata attraverso il calcolo di indici senza utilizzare, a causa della sua dimensione, i valori di Beretta, per la quale si osserva un’importante crescita del fatturato, abbinata a un forte progresso della redditività; ottima la solidità.

Ponendo l’attenzione all’intero settore, il fatturato sale in misura rilevante, del 16,8% (22,7% con Beretta), che segue quello altrettanto importante dello scorso anno, superando i valori del 2019: l’84,6% delle imprese ha aumentato le vendite, poco meno di tre quarti il reddito operativo; il 69,2% entrambi.

La gestione caratteristica evidenzia una considerevole crescita, partendo da livelli già soddisfacenti: il valore aggiunto sulle vendite conferma il dato del 2021, avvicinandosi al 51%, tre punti percentuali in più rispetto al 2020. Valori così alti, tipici di pochi settori di attività, testimoniano l’elevata qualità dei prodotti, dove è ancora fondamentale il ruolo diretto delle persone, l’importante innovazione e la qualità del servizio.

La tendenza

Cresce in misura maggiore l’incidenza dell’Ebitda (margine operativo lordo), che dal 27,6% passa al 29,5%, anche grazie alla migliore capacità di assorbimento del costo del lavoro, il cui rapporto con le vendite scende al 21,2% (24,3% nel 2020). Andamento riduttivo anche per gli ammortamenti, con l’incidenza complessiva dei costi strutturali al 28,3% del fatturato (32,8% nel 2020): tale flessione è stata agevolata dalla forte espansione dell’attività.

Ponendo l’attenzione sugli indicatori di redditività, quello operativo complessivo (Roi) aumenta di quasi cinque punti percentuali sul 2021, portando il valore al 17,8%: questo miglioramento è indotto prevalentemente dalla marginalità sulle vendite (Ros), che raggiunge il 22,6% (17,9% nel 2021, 15,8% nel 2020). Anche la seconda determinante, cioè la rotazione del capitale investito che esprime l’efficienza finanziaria, cresce seppur in misura contenuta.

Passando dalla redditività operativa a quella netta, il Roe, la redditività dei soci, passa dal 17,5% al 24,6%: si tratta di un ritorno molto alto, ampiamente coerente con il livello di rischiosità. Malgrado questi risultati particolarmente significativi del settore, tre imprese chiudono il 2022 in perdita (una nel 2021), con l’incidenza media del reddito netto sul fatturato pari al 16,3%: ogni 100 euro di vendite producono, in media, più di 16 euro di utili netti.

Patrimonio e finanza

La solidità è ottima: il rapporto di indebitamento complessivo rimane invariato rispetto al 2021, con un valore molto basso, evidenziando un percorso virtuoso già in atto da diversi anni. Eccellente è la sostenibilità economica del debito: l’incidenza degli oneri finanziari sull’Ebitda si mantiene sotto l’1%, valore espressivo, unitamente al precedente, di modesta rischiosità finanziaria. Nell’80,8% delle imprese è assicurata l’autocopertura, cioè il valore dei mezzi propri è superiore a quello delle immobilizzazioni e, solo in un caso, il divario è coperto da finanziamenti a breve, denotando una situazione non adeguata: in tutti gli altri casi esiste invece pieno equilibrio temporale tra scadenze di investimenti e finanziamenti.

In conclusione, il 2022 si caratterizza per un’ottima situazione economica complessiva, in linea con altri settori di attività: valori ragguardevoli sono raggiunti dalla redditività, con una solidità particolarmente alta. In questo settore assume particolare rilievo la sfida della sostenibilità globalmente considerata, la cui dimensione più critica è quella sociale oltre, evidentemente, a quella ambientale. Le risorse finanziarie per investimenti in questa direzione sono generalmente disponibili, considerando la rilevanza, attuale e futura, del tema in oggetto.  

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