Economia

Aqm è diventato punto nazionale che serve 11mila imprese

Festeggiati i primi 40 anni del Centro servizi tecnici Trichilo e Ceselin: «Le pmi diventino poli di cultura»
Da sinistra Gabriele Ceselin, Elisa Torchiani, Mario Conserva, Roberto Saccone e Saverio Gaboardi - © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra Gabriele Ceselin, Elisa Torchiani, Mario Conserva, Roberto Saccone e Saverio Gaboardi - © www.giornaledibrescia.it
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Da piccolissima impresa che nel 1982 apriva i battenti con 5 dipendenti fatturando 345.000 euro, a centro di servizi che offre conoscenze tecniche all’industria manifatturiera di tutta Italia, che oggi conta 11.000 clienti, 180 soci, 6 milioni di fatturato annuo, 56 dipendenti e una struttura che vale più di 20 milioni di euro.

Sono stati quarant’anni di lavoro e crescita senza sosta quelli di Aqm, che l’impresa con quartier generale a Provaglio d'Iseo ha festeggiato in grande stile ospitando 250 ospiti tra soci, partner, clienti e istituzioni, la tavola rotonda «Seeding the future» e la mostra internazionale «Il colore del metallo».

La giornata è stata anche l’occasione per fare il punto della situazione sulle condizioni del mondo del lavoro e sulle sue prospettive, che il presidente di Aqm Riccardo Trichilo, intervenuto via web perchè indisposto, vede «sempre stimolanti». Per il numero uno del centro di servizi «è arrivato il momento di diffondere una nuova cultura di fare impresa», una sorta di «nuovo Rinascimento», mission su cui «si fonderà l’azione futura».

Il ruolo della cultura

«Le imprese non dovranno più essere viste solo come un vettore economico ma diventare piccoli poli di cultura e socialità - ha detto -  diffondendo conoscenze tecnologiche ma anche umanistiche, da legare con la socialità e il benessere di chi in azienda ci passa tutto il giorno». Insomma, i giovani dovranno essere formati in contesti tecnologici senza mai perdere di vista la cultura a 360 gradi, perchè sostenibilità vuol dire anche questo.

«Ci sono esempi eccellenti – conclude Trichilo - ma sono episodici e vanno resi sistematici».

Un discorso di stretta attualità, se si considerano le difficoltà delle aziende nel trovare personale e l’avvento del fenomeno delle dimissioni spontanee, che dopo gli Stati Uniti sta crescendo anche nel nostro paese. Dopo l’escursus del direttore e amministratore delegato Gabriele Ceselin, che ha raccontato la storia di Aqm dall’82 a oggi, il convegno ha avuto il contributo di esperti di diversi settori sui temi «Il futuro come sfida e opportunità: direttive di sostenibilità» e «Capitale umano e tecnologie come fattori abilitanti per l’innovazione».

Il convegno

Il professor Gianluca Sgueo, dell’Istituto studi politici di Parigi, ha sottolineato che «il momento attuale è strategico, perchè si assiste al ritorno dello Stato nell’economia dei Paesi»; il giornalista Lello Naso ha precisato che «oggi le imprese vedono la sostenibilità non più come un fardello ma come un percorso obbligato che porterà benefici»; mentre il ricercatore del Cnr Valerio Rossi Albertini si è soffermato sulla tutela dell’ambiente, osservando come «le risorse da usare in un sistema economico circolare devono essere rinnovabili», e che questo deve portare a «zero rifiuti».

In tema di “capitale umano” il manager di Comau, Ezio Fregnan, ha ricordato ad Aqm «l’opportunità di introdurre corsi per formare anche programmatori 4.0, di cui il sistema paese ha grande bisogno», mentre sull’innovazione l’amministratore di VC Consulting, Vito Chinellato ha portato esempi di «efficienza e resa straordinaria» di sistemi di lavoro in promettente sviluppo come la manifattura additiva.

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