Economia

Antares Vision: ricavi stabili, ma costi lievitati. «Necessari 54 licenziamenti per ottimizzare»

Aperta inaspettatamente la «procedura collettiva». Oggi a Travagliato lavoratori in assemblea
La sede di Antares Vision -  © www.giornaledibrescia.it
La sede di Antares Vision - © www.giornaledibrescia.it
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All’inizio di marzo, il neo amministratore delegato di Antares Vision ha elencato i principali obiettivi del suo mandato, volti a ridare slancio (leggi anche «migliore redditività») al gruppo. «Serve un approccio diverso sotto il profilo dell’organizzazione aziendale» avvertì, allora, Gianluca Mazzantini e, due giorni fa, il manager meneghino ha annunciato formalmente a tutte le parti coinvolte, tra cui l’Ispettorato territoriale del lavoro e la Regione, come intende raggiungere questo risultato.

Ricalibrare una strategia commerciale non basta per rimanere al passo dei big di settore. «La nostra società si trova nella necessità di procedere a una riduzione di personale pari a 54 dipendenti rispetto ai 402 attualmente in forza nell’unità produttiva di Travagliato», riporta la lettera siglata dall’a.d. con cui Antares Vision avvia la procedura di licenziamento collettivo. Una decisione inattesa dalle forze sindacali, che oggi si ritroveranno in assemblea con tutti gli addetti dello stabilimento bresciano (a cui probabilmente si aggiungeranno anche gli altri 91 colleghi in forza nei siti di Vicenza, Aprilia e Sorbolo Mezzani) per definire la loro strategia a difesa dei posti di lavoro.

Il punto

Lo scorso marzo, sempre nel corso della sua prima uscita pubblica, Mazzantini ha indicato, senza entrare nei dettagli, i punti focali del suo progetto per restituire brillantezza ai conti della società quotata a Milano nel segmento Star di Euronext. Tra questi vi è un piano di integrazione e fusione delle società che gravitano nell’orbita di Antares Vision (27 in totale), in modo tale da ottimizzare il business (il controllo qualità e la tracciabilità dei prodotti sono le attività «core») e focalizzare l’attenzione sulle produzioni più proficue. In quell’occasione, peraltro, imbeccato da alcuni giornalisti sulle possibili ricadute del suo piano, in termini occupazionali, Mazzantini aveva tergiversato con la più consueta delle risposte: «Per il momento abbiamo deciso nulla». Poche ore fa, invece, ha scoperto le carte in tavola.

I dettagli

«Antares Vision registra una contrazione della marginalità operativa lorda, generata da volumi di fatturato sostanzialmente stabili (circa 225 milioni nel 2022, ndr) e da costi (sia del personale sia dei servizi esterni) in forte crescita, con conseguente contrazione delle disponibilità finanziarie», puntualizza l’amministratore delegato. Il Margine operativo lordo (indice che sintetizza la redditività operativa di un’azienda) di Antares Vision è passato da un valore positivo per 13 milioni al 31 dicembre 2021 a un dato negativo per 6,7 milioni al 30 giugno 2023. Nello stesso arco temporale, peraltro, la capacità di generare cassa da parte della società è decisamente peggiorata. Dopotutto, per tamponare il calo di marginalità e sostenere la propria operatività, il management di Antares Vision ha già fatto ricorso a notevoli risorse finanziarie. Fin qui, purtroppo, senza ottenere risultati soddisfacenti.

Gli scenari

«È utile evidenziare che l’azienda è una società quotata in Borsa - scrive Mazzantini - la cui valutazione del titolo è influenzata dalla capacità di generare redditività, il cui venir meno determina il potenziale rischio di generare una crisi ben più grave». Antares Vision ha debuttato a Piazza Affari nell’aprile 2019: alla chiusura della prima giornata di quotazione il titolo valeva 11,98 euro. Lo scorso 17 gennaio, però, sul listino milanese ha toccato il punto più basso, a 1,36 euro. Ieri, tuttavia, il prezzo definito nel tardo pomeriggio, a fine contrattazioni, è di 2,92 euro.

Delineata così la complessa situazione che si trova ad affrontare il gruppo di Travagliato, Gianluca Mazzantini apre anche a una mediazione «per fronteggiare le conseguenze (dei licenziamenti, ndr) sul piano sociale». In sostanza, Antares sarebbe disposta a valutare «percorsi volontari di esodo» e, contestualmente, «favorire la ricollocazione dei lavoratori cessati presso aziende del territorio, mettendo in atto eventuali processi di segnalazione e/o outplacement. 

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